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JPMorgan alza il velo sui conti: utile sopra stime grazie alla forza dell’investment banking

Al via la stagione delle trimestrali USA. Si inizia oggi con alcuni dei grandi colossi bancari che alzano il velo sui conti. A fare da apripista è JPMorgan Chase che oggi ha reso noto di aver registrato  un utile e un fatturato del secondo trimestre superiori alle aspettative degli analisti, grazie all’aumento del 52% delle commissioni di investment banking rispetto a un anno fa.

JP Morgan: fatturato oltre le attese nel II trimestre

Nel dettaglio la banca guidata da Jamie Dimon ha toccato un utile rettificato a 4,26 dollari per azione contro i 4,19 dollari stimati dagli analisti intervistati da LSEG e ricavi a 50,99 miliardi di dollari contro 49,87 miliardi di dollari stimati.

Inoltre la banca ha dichiarato che gli utili sono aumentati del 25% rispetto al periodo precedente, raggiungendo 18,15 miliardi di dollari, pari a 6,12 dollari per azione. Escludendo le voci relative alla partecipazione della banca in Visa, l’utile è stato di 4,26 dollari per azione.

I ricavi sono aumentati del 20% a 50,99 miliardi di dollari, superando le stime di consenso degli analisti intervistati da LSEG, grazie a commissioni di investment banking e risultati di trading su azioni migliori del previsto.

L’amministratore delegato Jamie Dimon ha sottolineato nel comunicato che la sua azienda è cauta riguardo ai potenziali rischi futuri, tra cui un’inflazione e tassi di interesse più alti del previsto, anche se le valutazioni di azioni e obbligazioni attualmente “riflettono una prospettiva economica piuttosto benigna”.

“La situazione geopolitica rimane complessa e potenzialmente la più pericolosa dalla Seconda Guerra Mondiale, anche se il suo esito e il suo effetto sull’economia globale rimangono sconosciuti”, ha dichiarato Dimon. “Si sono compiuti alcuni progressi nel ridurre l’inflazione, ma ci troviamo ancora di fronte a molteplici forze inflazionistiche: ampi deficit fiscali, necessità di infrastrutture, ristrutturazione del commercio e rimilitarizzazione del mondo”.

Le azioni di JPMorgan sono scivolate dell’1,2% nelle contrattazioni premarket.

Wells Fargo: utili e ricavi oltre le stime di Wall Street

Anche Wells Fargo ha alzato il velo sui conti, registrando un calo del 9% del reddito netto da interessi, anche se gli utili e i ricavi del secondo trimestre hanno superato le aspettative di Wall Street. Nel dettaglio la banca rispetto alle stime di Wall Street, sulla base di un sondaggio condotto da LSEG tra gli analisti, ha registrato un utile per azione a 1,33 dollari contro gli 1,29 centesimi attesi e ricavi a 20,69 miliardi di dollari contro i 20,29 miliardi di dollari attesi.

La banca di San Francisco ha registrato 11,92 miliardi di dollari di reddito netto da interessi, una misura chiave di quanto una banca guadagna con i prestiti, segnando un calo del 9% rispetto all’anno precedente. Secondo FactSet, il calo è stato inferiore ai 12,12 miliardi di dollari attesi dagli analisti. La banca ha dichiarato che il calo è dovuto all’impatto dell’aumento dei tassi di interesse sui costi di finanziamento.

Le azioni di Wells Fargo sono scese di oltre il 5% nelle contrattazioni pre-mercato.

“Abbiamo continuato a vedere una crescita dei nostri ricavi basati sulle commissioni che ha compensato il calo previsto del reddito netto da interessi”, ha dichiarato l’amministratore delegato Charlie Scharf in un comunicato. “Gli investimenti che abbiamo effettuato ci hanno permesso di trarre vantaggio dall’attività di mercato nel trimestre, con una forte performance nelle commissioni di consulenza sugli investimenti, trading e investment banking”.

Wells Fargo ha visto l’utile netto scendere a 4,91 miliardi di dollari nel secondo trimestre, rispetto ai 4,94 miliardi di dollari dello stesso trimestre di un anno fa. La banca ha accantonato 1,24 miliardi di dollari a titolo di accantonamento per perdite su crediti, con una modesta riduzione del fondo per perdite su crediti.