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Crollano emissioni junk bond Ue: addio QE “prematuro”

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Le emissioni di obbligazioni high yield da parte delle società europee, sta sperimentando una forte contrazione da inizio anno. Alla base di questo rallentamento potrebbe esserci la diffidenza nei confronti dell’andamento dell’economia europea, con le possibili conseguenze di un peggioramento sugli emittenti ritenuti più a rischio. Ma anche la fine degli acquisti aggiuntivi nell’ambito del quantitative easing della Bce.

Rispetto allo stesso periodo di un anno fa, ha notato l’editorialista di Bloomberg Marcus Ashworth, le emissioni di junk bond corporate europei sono diminuite del 60%.

Che le difficoltà siano soprattutto localizzate nel Vecchio Continente lo dimostra il fatto che, se si volge lo sguardo agli Usa, le emissioni di titoli high yield restano in linea con quelle dello stesso periodo di un anno fa, a 30 miliardi di dollari (e oltre 50 emissioni).

“Alcuni segnali indicano che le società europee a basso rating, non in grado di raccogliere la domanda nel formato obbligazionario, stanno esplorando altre opzioni, come il mercato dei prestiti che è meno liquido e più restrittivo. Essi non sono profondi o flessibili come le obbligazioni ad alto rendimento” dell’Eurozona, ha scritto Ashworth”.

“Questo è un incidente in attesa di compimento, ed è in parte una conseguenza della politica della Bce”, ha aggiunto. “Sta diventando sempre più evidente che la decisione di porre fine al quantitative easing è stata prematura”.

Anche se il programma di acquisti di asset della Bce non aveva mai riguardato titoli al di sotto della valutazione investment grade, infatti, il Qe riusciva comunque a sortire effetti positivi anche sui rendimenti non direttamente inclusi nel piano d’acquisti.

Secondo l’editorialista di Bloomberg una nuova operazione Tltro (qui spiegata nel dettaglio), non sarebbe risolutiva per risollevare le emissioni obbligazionarie da parte delle società meno affidabili. “C’è bisogno di pensare più in grande rispetto al semplice utilizzo del sistema bancario come trasmissione della liquidità” all’economia reale.