Kamala Harris strizza l’occhio agli imprenditori e ai milionari Usa. Con una mossa a sorpresa, ieri, durante un comizio elettorale in New Hampshire, la vicepresidente Usa nonché la candidata democratica in corsa alla Casa Bianca, ha proposto un’aliquota fiscale del 28% sulle plusvalenze per alcuni percettori di redditi elevati (oltre un milione di dollari), prendendo le distanze dalla posizione più aggressiva del presidente Joe Biden. Allo stesso tempo, Harris ha anche annunciato una nuova proposta per fornire alle piccole imprese una deduzione fiscale di 50.000 dollari per le spese di avviamento, 10 volte superiore al livello attuale.
Harris ammorbidisce piano Biden
La mossa a sorpresa della Harris arriva mentre la campagna elettorale per le elezioni presidenziali Usa del 2024 guadagna slancio, e le politiche economiche sono sempre più al centro della campagna presidenziale.
Nel dettaglio, la vicepresidente ha proposto un’aliquota del 28% per le plusvalenze a lungo termine per chi guadagna un milione di dollari o più all’anno, in aumento rispetto all’attuale aliquota massima del 20% e a fronte del 15% proposto dal candidato repubblicano Donald Trump.
“Tasseremo le plusvalenze a un’aliquota che premi gli investimenti negli innovatori, nei fondatori e nelle piccole imprese americane”, ha dichiarato Harris durante un comizio elettorale in New Hampshire. “Il mio piano renderà il sistema fiscale più giusto e allo stesso tempo darà priorità a investimenti e innovazione – ha dichiarato ad un comizio che ha mobilitato tremila persone sotto lo slogan L’economia delle Opportunità – I miliardari e le grandi corporation devono fare la loro parte quando si tratta di tasse”.
Le imposte sulle plusvalenze sono applicate ai profitti derivanti dalla vendita di attività come azioni, fondi comuni di investimento e immobili. L’aliquota dipende dal reddito imponibile e dalla durata del possesso dell’attività.
Il piano fiscale sulle plusvalenze del Presidente Biden prevedeva un quasi raddoppio dell’aliquota massima al 39,6%. Se combinato con la proposta di aumentare al 5% l’imposta sul reddito netto da capitale, l’aliquota totale per gli americani più ricchi avrebbe potuto raggiungere il 44,6%. In questo modo, si fermerebbe al 33% contro il 23,8% attuale.
Obiettivi fiscali e sociali
Le proposte della Harris fanno parte della sua più ampia strategia economica in vista delle prossime elezioni presidenziali e di un dibattito con Donald Trump. La vicepresidente prova, dunque, a porsi come sostenitrice delle imprese, promuovendo al contempo misure volte a ridurre gli eccessi aziendali e a sostenere la classe media.
Sempre sul fronte fiscale, Harris ha dichiarato che non intende aumentare le tasse per chi guadagna meno di 400.000 dollari all’anno, mantenendo la promessa del presidente Biden.
Allo stesso tempo, la candidata dem sostiene anche una controversa proposta di tassare le plusvalenze non realizzate per le persone con un patrimonio netto superiore a 100 milioni di dollari. Ciò significherebbe che i contribuenti facoltosi pagherebbero le tasse sull’aumento di valore dei loro beni ogni anno, anche se non li hanno venduti. L’aliquota minima proposta per questo reddito sarebbe del 25%, il che potrebbe generare un gettito significativo.