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L’asset che spaventa i rialzisti più del petrolio

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NEW YORK (WSI) – Se c’è qualcosa che sta spaventando i rialzisti sui mercati, più del petrolio e il crollo dei rendimenti dei bond, è il rame. Il metallo di base è considerato infatti dagli analisti per la sua capacità di prevedere, spesso, un possibile rallentamento dell’attività economica globale. E ora, abbattuto dai sell, al minimo in cinque anni e mezzo, è salito in cima alle preoccupazioni dei rialzisti.

Reduce da un crollo fino a -8% nella seduta di ieri, il rame continua a perdere terreno. A Shanghai i prezzi sono scesi fino a -5%, ai nuovi minimi dal luglio del 2009.

I prezzi ieri hanno testato sul mercato London Metal Exchange quota $5.353,25 la tonnellata, e l’outlook rimane negativo, sulla scia dell’aumento della produzione da parte di società che procedono alla sua raffinazione.

“Il 2015 potrebbe essere un anno di surplus per il rame – ha commentato Kishore Narne, manager presso Motilal Oswal, intervistato dall’Hindustan Times – Alcuni trader stimano che le quotazioni scenderanno fino a $4.800 circa, dal momento che l’output potrebbe essere molto più alto della domanda”. Si teme inoltre la contrazione di domanda da parte della Cina, che consuma di norma il 40% dell’offerta globale della commodity.

“Dal momento che l’Opec non controlla l’offerta di rame, è difficile addebitare il caloa una guerra dei prezzi – afferma in un’intervista alla Cnbc Brian Kelly di BKCM a Greenwich, Connecticut, che è short sul metallo – Dunque, la conclusione logica è che l’economia globale sta rallentando”. E, vista l’incidenza sui consumi della Cina, le preoccupazioni sono rivolte all’economia del paese, dal momento, tra l’altro, che diverse aziende del paese utilizzano il rame come garanzia per ottenere prestiti dalle banche.

Secondo l’analisi tecnica, le vendite potrebbero proseguire, ora che il rame è sceso anche sotto il minimo del 2010. (Lna)

Fonte

CNBC