Mercati

L’euro rimane forte, prossime resistenze

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

LEGNANO (WSI) – Niente tapering e pochi market mover hanno caratterizzato la settimana appena conclusa, sta arrivando il momento per riuscire a comprendere cosa i mercati andranno a prezzare per il futuro. Le aspettative cominciano a formarsi, seguiamo con attenzione qualsiasi indicazione ci arriva per prepararci ad un caldo autunno, cominciato durante il week end.

Effetti del mancato tapering

Si è rivelata estremamente significativa la settimana dei mercati finanziari che si appresta a concludere; non avrebbe potuto essere altrimenti in presenza di un market mover così rilevante come il meeting della FED, tanto più che quest’ultimo che si apprestava a rimanere storico per l’atteso “tapering”, la riduzione cioè dei programmi di acquisto del Quantitative Easing 3 che prevede l’acquisto di 85 miliardi di dollari al mese di Treasury (45) e Mortage Backed Securities (40), da parte dell’istituto centrale americano.

Ebbene il FOMC, il braccio di politica monetaria della FED, ha disatteso le aspettative della gran parte di analisti ed investitori comunicando il mantenimento dell’ammontare del QE 3, implementato nel 2012 per accompagnare la ripresa economica e sostenere l’accesso al credito di imprese e famiglie.

I requisiti che avrebbero previsto un taglio non sono infatti stati ritenuti soddisfacenti: in particolare il target di disoccupazione almeno al 7% è ancora piuttosto lontano in quanto l’ultima rilevazione ha mostrato un +7,3% peraltro favorito da un tasso di partecipazione ai minimi da 35 anni.

La reazione dei mercati è stata veemente e ha visto massicce vendite di dollari americani, acquisti di Borse e materie prime, e tassi in diminuzione sull’obbligazionario. La Fed è così apparsa credibile, pur di fatto rinviando solamente la stretta agli acquisti di titoli e non di certo ribadendo la durata nel tempo della sua politica ultra-accomodante.

Ciò pone le basi per un ritorno alle tendenze di prezzo in atto nelle varie asset class (dollaro relativamente debole e azionario su), prezzi che poi gradualmente andranno a riflettere le aspettative sul prossimo interventismo della banca centrale americana.

Lo “strano” caso dell’euro

Guardando più da vicino le dinamiche di apertura della settimana notiamo come le materie prime siano ancora sotto pressione, con le borse asiatiche che non stanno mostrando grande volatilità, il che non ci aiuta dal punto di vista interpretativo, tanto più che oggi avremo soltanto la pubblicazione del PMI manifatturiero dell’area euro (atteso alle ore 10 a 51.7 contro un precedente 51.4).

Se però guardiamo oltre e ci concentriamo sul rientro delle price action del dollaro, notiamo qualcosa di interessante, che può essere preso come spunto di riflessione per la settimana entrante. Dopo le forti reazioni di vendita di dollaro americano, esso è stato in grado di recuperare tutto il terreno perso contro la sterlina ed il dollaro australiano, di guadagnare qualcosa (sempre rispetto al livello di partenza pre-Fed) contro lo yen, ma si è mantenuto in posizione di relativa debolezza contro la moneta unica europea.

Questo testimoni il binomio dollaro debole – euro forte che ci accompagna da tempo rimane valido e questo potrebbe incidere anche ui prezzi futuri, che potrebbero continuare a muoversi secondo queste decorrelazioni.

QUADRO TECNICO

EurUsd

Siamo in consolidamento sopra 1.3500, livello da curare come supporto per valutare eventuali estensioni verso nuovi massimi. E’ possibile attendersi aumenti di volatilità in caso di rottura della congestione che è avvenuta tra i supporti e 1.3570, pari all’altezza della stessa, che operativamente potrebbe essere considerata sotto 1.3475 e sopra 1.35835, con 1.3625 che potrebbe comunque intervenire come resistenza.

UsdJpy

Anche qui stiamo congestionando all’interno di 70 punti, tra 99.00 e 99.70. Questi rappresentano i livelli da curare per pensare ad accelerazioni nell’ordine dei 40 punti. Sui supporti è possibile valutare la formazione di una divergenza rialzista oraria, che se dovesse confermarsi offrirebbe buone possibilità operative dal punto di vista del risk reward, tenendo conto che un superamento a ribasso di 98.85 potrebbe portare ad accelerazioni verso 98.40.

EurJpy

Difficile da lavorare su un time frame orario l’EurJpy, per cui ci spostiamo su un 4 ore dove curiamo la media mobile esponenziale a 21 come possibile livello di supporto sul quale valutare possibili acquisti di euro, tenendo conto che un superamento a ribasso di 133.65 potrebbe riportare verso 30 e che in caso di tenuta, i primi target possono essere individuati sugli ultimi massimi.

GbpUsd

Base trovata a 1.6000 per la sterlina che, graficamente, si trova in correzione sopra la media a 100 oraria e sopra la 21 a 4 ore. Seguiamo questo livello come supporto per rivedere i prezzi sui massimi, considerando il fatto che se dovesse avvenire una rottura a ribasso di 1.5975 è possibile attendersi tentativi di discesa che, fino a quando non si sorpasserà 1.5940 non saranno da considerare come definitivi.

AudUsd

Situazione simile per l’australiano anche se i livelli dinamici non sono risultati precisi come sul cable a causa della buona volatilità vista. Ci concentriamo sugli statici che ci restituiscono 0.9340 e 0.9460 come livelli da sfruttare per potenziali rotture che potrebbero portare ad accelerazioni pari a 30-40 punti.

Copyright © FXCM per Wall Street Italia, Inc. Riproduzione vietata. All rights reserved

*Questo documento e’ stato preparato da FXCM Forex Capital Markets. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.