(Teleborsa) – L’avvio in rosso di Wall Street spinge gli eurolistini sui minimi intraday. Il mercato europeo confidava in un po’ di ottimismo oltreoceano, ma gli investitori statunitensi non ne vogliono sapere, oberati dalle sempre più frequenti notizie riguardanti inchieste su compotramenti non proprio ortodossi delle banche e dal crollo di molti finanziari che temono le forti restrizioni provenienti dalla riforma finanziaria in corso di preparazione. Scarso ottimismo sta inoltre giungendo dal fronte societario, con i conti che spesso deludono soprattutto per quanto riguarda il futuro (si veda Nvidia), mentre a nulla sono serviti i numerosi dati macro diffusi nel primo pomeriggio, tutti sostanzialmente positivi e in linea con le attese degli analisti, ad eccezione della fiducia dell’Università del Michigan che invece è risultato poco sotto il consenso. I mercati restano dunque paralizzati dai timori e le incertezze sull’evoluzione della crisi greca e il possibile contagio ad altri stati. Non aiutano nè l’Europa nè tantomeno Wall Street il crollo dell’euro nei confronti del dollaro, ora a 1,2438 usd e quello del petrolio, che si è portato a 73 dollari al barile. A circa un’ora dalla chiusura delle contrattazioni, Madrid arriva a perdere oltre 5 punti percentuali, Parigi il 3,6%, Bruxelles il 2,90%. Non fanno meglio Amsterdam -2,48%, Londra -2,37% e Francoforte -2,19%, mentre Zurigo “limita” la discesa ad un -1,43%.
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