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L’Inter diventa asiatica: Moratti cede società a Thohir

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ROMA (WSI) – “Abbiamo firmato con Thohir, a breve ci sarà il comunicato”. Con queste parole Massimo Moratti annuncia la firma dell’accordo per la cessione delle quote di maggioranza dell’Inter al magnate Erick Thohir, il Berlusconi indonesiano. È la fine di un’era per il calcio italiano.

Da mesi si sapeva e se ne parlava, ma non si vedeva mai una fine alla lunga trattativa. Ed era anche normale, perché non si trattava di un passaggio di proprietà semplice, ed è noto a tutti quanto l’ormai ex Presidente, Moratti, teneva alla sua creatura, come se si trattasse di un figlio.

Ora però ci siamo, firmato il contratto per la cessione al gruppo dell’editoria indonesiano che fa capo a Erick Thohir del 70% del pacchetto azionario della società, che aveva rilevato sabato 18 febbraio 1995. La cifra che verserà il gruppo indonesiano a Moratti sarà di poco superiore ai 250 milioni di euro.

Thoir non è nuovo a queste operazioni nel mondo dello sport: è anche il proprietario di maggioranza della squadra di calcio dei D.C. United, per il 15% di quella di basket Nba dei Philadelphia 76ers.

Per la prima volta entrano capitali asiatici nel mondo del pallone in Italia. Non si sa cosa questo porterà, ma si tratta sempre di un fatto molto importante anche per il Paese, soprattutto in un momento dove difficilmente si riescono ad attrarre investitori stranieri.

Fino ad oggi a fatica erano entrati capitali stranieri nel mondo del pallone, tante chiacchiere e storie di gente intenzionata a cambiare i volti delle società calcistiche, che poi però puntualmente si rivelavano come dei grandi buchi nell’acqua.

La Roma aveva aperto la strada, con l’arrivo degli americani nella stagione 2010-11, con la società ceduta ad un gruppo di imprenditori statunitensi, guidato inizialmente da Thomas DiBenedetto e poi da James Pallotta, ma poi basta.

In altri tornei invece è ormai un dominio di stranieri che, tra miliardari russi, petrodollari arabi ed investitori americani, possiedono quasi tutti i top team europei. I casi più eclatanti sono quelli del Manchester City e del PSG. Mai stati dei top team e ora, dopo l’ingresso degli sceicchi, di diritto nell’elite europea.

Ma se per i russi, e parliamo ad esempio di Abramovich proprietario del Chelsea, gli scopi sono più personali e per farsi pubblicità, per gli sceicchi invece lo scopo è più geopolitico. I soldi per loro sono illimitati e la ricerca di ottenere rispetto e influenza per il loro paese è il principale obiettivo. Una specie di strategia a lungo termine per suscitare simpatie in Occidente, avere nuovi alleati economici e protezioni militari.

Ora è il turno degli indonesiani in Italia. Vediamo cosa accadrà.