ROMA (WSI) – Per una volta l’Italia sorprende in positivo, facendo meglio addirittura degli Stati Uniti. La terza economia dell’area euro è cresciuta più del previsto nei primi tre mesi dell’anno e la Borsa di Milano festeggia con un rialzo superiore all’1%.
L’Italia, tuttavia, è ancora in una fase di stagnazione, dal momento che non è ancora riuscita a registrare due trimestri consecutivi di crescita (gli ultimi tre mesi del 2014 si sono chiusi con un Pil immobile).
Il Pil ha registrato un incremento del +0,3%, come Regno Unito e Germania. Seppur magro, è il risultato più alto da inizio 2011, quando il Pil era salito dello 0,4%. Il che la dice lunga sull’andamento dell’economia negli ultimi quattro anni.
Il consensus era per un risultato di +0,2% rispetto all’ultimo trimestre del 2014. La crescita è rimasta invariata se si guarda all’andamento degli ultimi 12 mesi.
Nel quarto trimestre del 2014 la crescita era stata pari a zero rispetto ai tre mesi precedenti. Di conseguenza tecnicamente l’Italia non ha ancora scampato la recessione (per quello servirà un periodo di due trimestri consecutivi di crescita).
Nello stesso periodo l’Eurozona è cresciuta dello 0,4%, meno delle attese. Luigi Speranza, economista di BNP Paribas, dice che nel complesso le cifre sono più alte delle attese e pertanto incoraggianti. “Continuiamo ad aspettarci una crescita intorno allo 0,5% trimestre su trimestre” nel periodo aprile-giugno, “malgrado un possibile rallentamento dei consumi ora che i prezzi del petrolio sono rimbalzati dai minimi”.
Ottimista anche Azad Zangana, economista Schroders: “sono numeri solidi nel complesso, anche se in alcuni singoli paesi i dati sono contrastanti. La situazione aiuterà l’azionario e le trimestrali societari. Se accade, i prezzi elevati che vediamo in Borsa incominceranno a essere più giustificabili”.
A spingere il Pil italiano sono stati la ripresa dei consumi interni e il balzo – favorito dai tassi di cambio pi`¨ favorevoli – del 6,1% delle esportazioni italiane nei Paesi extracomunitari con un balzo di quasi il 40% negli Stati Uniti.
Le vendite al dettaglio sono aumentate del +0,7% nei primi due mesi dell’anno, con un tasso dell’1,4% nel settore alimentare, che è la seconda voce del budget familiare dopo l’abitazione ed è destinata ad avere un effetto traino sull`intera economia.
La Coldiretti sottolinea come l’effetto fatichi a trasferirsi del settore agricolo, che comunque inverte la tendenza e nel primo trimestre fa segnare un aumento congiunturale del Pil, dopo il calo dell’1,3% subito nel 2014 rispetto all’anno prima.
I mercati stanno salutando con favore i risultati anche se a dire il vero dopo che ieri Moody’s ha rivisto in rialzo fino al +0,5% le stime sul Pil italiano nel 2015, c’era un certo ottimismo sui dati italiani.
Dall’Istat hanno osservato che “la caduta si è interrotta” e che “la crescita del primo trimestre è chiara: è l’incremento più significativo dall’inizio del 2011”.
La crescita congiunturale è frutto di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell’agricoltura e dell’industria e di una sostanziale stazionarietà nei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) maggiore dell’apporto negativo della domanda estera netta.
Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,1% negli Stati Uniti e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 3% negli Stati Uniti e del 2,4% nel Regno Unito. La variazione acquisita per il 2015 è pari a 0,2%.
(DaC)