Economia

“L’Ue controlla le nostre vite peggio del potere sovietico”

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MILANO (WSI) – L’Europa, intesa come Unione Europea, non è molto amata, semmai sopportata. Anche dagli stessi europeisti. Come mai? Ecco un ottimo libro che lo spiega: Il mostro buono di Bruxelles(Einaudi) scritto da Hans Magnus Enzensberger, 84 anni, il maggior poeta e saggista tedesco vivente.

Un grande vecchio dell’intellighenzia europea che sarà anche, come si dice e si scrive, un europeista convinto, ma che nel suo micidiale pamphlet sferra un cazzotto terribile al Leviatano di Bruxelles. Lo azzanna e lo sbrana. Con ironia, con le cifre, con sapienza.

Pubblicato nella più democrat delle collane editoriali italiane, le «Vele» di Einaudi che allinea gli Zagrebelsky, i De Benedetti, i Violante et coetera, il libricino di Hans Magnus Enzensberger (80 paginette, mezz’ora di lettura) viene addolcito in quarta di copertina con frasi del tipo «sembra un attacco frontale all’Unione europea … tuttavia non è una provocazione, ma un grido di allarme».

In realtà è un attacco frontale, eccome. Non è una provocazione, ma una satira impietosa della burocrazia e delle politiche della Ue. E non è un grido di allarme, semmai un urlo di rabbia. Tanto più che il libro è uscito in Germania nel 2011 e da allora la considerazione dell’autore per l’elefantiaca, opprimente, antidemocratica, megalomane (e spessissimo stupida) macchina burocratico-normativa guidata dagli anonimi vertici dell’Unione Europea non può che essere peggiorata.

Per Enzensberger non esiste una opinione pubblica europea degna di questo nome, la tendenza della Commissione a immischiarsi nella nostra vita quotidiana (dalla curvatura media dei cetrioli alle protesi dentarie standard) è peggiore del controllo sovietico di recente memoria, il proliferare di personale inutile e le spese di mantenimento dell’apparato sono vergognose e ingiustificate, il «deficit demoratico» della Ue è inaccettabile (contano più le lobby dei deputati).

E chiunque osi avanzare una critica a Bruxelles viene immediatamente tacciato di anti-europeismo… Per fortuna, sospira l’autore, la Ue non ha un esercito o una polizia. Per ora. E comunque viva l’Europa.

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