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La Bank of England alza i tassi di 50 punti base

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E’ sulla stessa linea l’atteggiamento delle banche centrali. Ieri la Federal Reserve e oggi la Bce hanno deciso di aumentare i tassi di interesse con l’obiettivo di fermare le pressioni inflazionistiche. Si inserisce in questa linea anche la Bank of England, che oggi ha innalzato il suo tasso d’interesse principale di 50 punti base e ha segnalato che saranno necessarie ulteriori strette per contenere l’inflazione.

Le mosse della Bank of England

Il Comitato di politica monetaria della Bank of England ha votato 6-3 a favore dell’aumento di mezzo punto percentuale, portando il tasso bancario al 3,5%. Il rialzo segna un rallentamento rispetto all’aumento di 75 punti base di novembre. Due membri dissenzienti hanno votato per lasciare il tasso di riferimento invariato al 3%, mentre il terzo ha appoggiato un altro aumento di 75 punti base al 3,75%. Nel Monetary Policy Report si legge:

“Il mercato del lavoro rimane rigido e vi sono state evidenze di pressioni inflazionistiche nei prezzi e nei salari interni che potrebbero indicare una maggiore persistenza e quindi giustificare un’ulteriore risposta energica di politica monetaria”.

“Vi sono notevoli incertezze sulle prospettive”, hanno evidenziando i membri del board, i quali hanno sottolineato che la Bank of England, qualora l’economia suggerisse pressioni inflazionistiche più persistenti, “è pronta a rispondere con forza, se necessario.  La maggioranza del Comitato ritiene che, se l’economia dovesse evolvere in linea con le proiezioni del Monetary Policy Report di novembre, potrebbero essere necessari ulteriori aumenti del tasso di interesse per un ritorno sostenibile dell’inflazione all’obiettivo”.

Il Monetary Policy Committee ha preso atto delle “notevoli incertezze” sulle prospettive, ma ha dichiarato che “risponderà con forza” se le pressioni inflazionistiche inizieranno a sembrare più persistenti. “Mentre l’attività economica si sta indubbiamente indebolendo, ci sono segnali che è più resiliente del previsto e non è chiaro quanto velocemente si allenterà il mercato del lavoro”, osserva la Bank of England nel verbale della sua riunione.

Ora prevede una contrazione dello 0,1% del Pil del Regno Unito nel quarto trimestre, leggermente inferiore alla contrazione dello 0,3% prevista a novembre. Dopo aver toccato un massimo di 41 anni in ottobre, l’aumento annuale dell’indice dei prezzi al consumo nel Regno Unito è rallentato al 10,7% in novembre, come hanno rivelato gli ultimi dati resi in settimana. La Banca prevede che l’inflazione scenderà gradualmente nel primo trimestre del 2023.

Il rallentamento ha rispecchiato i segnali di altre grandi economie, come gli Stati Uniti e la Germania, secondo cui l’inflazione potrebbe aver raggiunto il suo picco, anche se rimane alta e ben al di sopra dell’obiettivo del 2% della Banca d’Inghilterra. “Prima si blocca l’inflazione, meglio è” ha dichiarato il  ministro delle Finanze britannico, Jeremy Hunt. Hussain Mehdi, macro e investment strategist di HSBC Asset Management alla CNBC subito dopo l’annuncio della BoE, ha dichiarato:

“La abnca si trova in una situazione sempre più difficile, in quanto la recessione emergente e le preoccupazioni per la stabilità finanziaria si contrappongono alle pressioni salariali in corso che rischiano di incorporare l’inflazione. Ciò si riflette nell’ampia gamma di decisioni di voto di oggi”.

Norvegia: la banca centrale alza i tassi

Anche la Norges Bank, la banca centrale norvegese ha deciso di allinearsi alle colleghe e aumentare il tasso ufficiale di 25 punti base al 2,75%. E’ molto probabile che il tasso di riferimento venga ulteriormente innalzato nel primo trimestre del prossimo anno. Così scrive la banca centrale norvegese, sostenendo che l’attività dell’economia del paese è ancora elevata e la disoccupazione è rimasta molto bassa.

Allo stesso tempo, l’economia sta rallentando e l’aumento dell’inflazione sta riducendo il potere d’acquisto delle famiglie. “Un allentamento delle pressioni economiche contribuirà a frenare ulteriormente l’inflazione”, si legge nella nota della banca. “Le previsioni per l’economia norvegese sono più incerte del normale, ma se l’economia si evolverà come previsto, il tasso ufficiale sarà di circa il 3% l’anno prossimo”, ha affermato la governatrice Ida Wolden Bache.