Economia

La Cina non deprime l’Europa: Borsa Milano tonica. I rating di oggi

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MILANO (WSI) – Azionario europeo in rialzo nonostante il nuovo dato negativo proveniente dalla Cina, che ha messo in evidenza un calo delle esportazioni e delle importazioni. In realtà, proprio il dato porta i trader e gli investitori di tutto il mondo a scommettere su nuovi interventi da parte delle autorità di Pechino, per sostenere la Borsa.

Borsa Milano chiude la seduta in territorio positivo, ma sotto i massimi della seduta, con il Ftse Mib che mette a segno un rialzo +1,48%, a 21.941 punti. Gli operatori guardano con ottimismo al rialzo delle stime di crescita nell’Eurozona (+0,4% II trimestre e +1,5% su anno).

L’entusiasmo di Wall Street, ieri ferma per il Labor Day, ha aiutato la corsa degli indici continentali tra cui si è messa in evidenza Francoforte (+1,7%).

Balzo del petrolio: +4,3% a 46,22 dollari al barile per il Wti. L’euro torna sotto 1,12 dollari: il cambio segna 1,1184 (1,1204) con il mercato ancora incerto sui tempi del rialzo dei tassi Fed.

A livello europeo, sotto i riflettori il titolo Commerzbank, che balza +7% circa, dopo che JP Morgan ha rivisto al rialzo il rating della banca tedesca da “neutral” a “overweight”, aggiungendolo alla sua lista dei titoli preferiti tra le banche europee.

“Le preoccupazioni sul rallentamento dell’economia sono ancora presenti, ma ora il mercato ritiene che il governo cinese fornità un ulteriore supporto – ha commentato, intervistato da Bloomberg, John Plassard, trader senior presso Mirabaud Securities a Ginevra – Nei prossimi giorni assisteremo alla chiusura della posizioni short di alcuni investitori, prima della decisione della Fed”.

Rio Tinto contribuisce maggiormente ai guadagni del sottoindice dei minerari, dopo aver mostrato ottimismo sulla domanda di acciaio e di rame della Cina.

Bene le banche e le utility. Exploit di Pininfarina (+20%) che vede avvicinarsi l’ingresso di Mahindra. Brillante Azimut (+1,7%) sui dati della raccolta netta di agosto, che ha messo in evidenza una raccolta netta positiva per un valore di 427 milioni di euro, fattore che ha incrementato la raccolta netta da inizio anno a oltre 4,7 miliardi, con un balzo +13% su base annua.

Tra altri titoli sotto i riflettori A2A, premiata dalla decisione di Equita di confermare il buy, a fronte di un target sul titolo a 1,27 euro. Buy anche su FCA da Banca Imi, con prezzo obiettivo a 18,43 euro, mentre Banca su Telecom Banca Akros ha un rating “accumulate” con target price a 1,50 euro dopo la firma dell’accordo relativo a 3.300 esuberi. Nomura ha rivisto al rialzo il rating su Saipem, da “reduce” a “neutral”, alzando il prezzo obiettivo da 5,50 a 7,30 euro.

Sul mercato dei titoli di stato, chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali benchmark italiani ha chiuso a 116 punti base, in calo di sette punti rispetti ai 123 punti del closing ieri. Il rendimento dei titoli italiani è sceso leggermente dall’1,9% all’1,84 per cento. Lo spread tra Spagna e Germania si è attestato oggi a 139 punti base con un rendimento dei Bonos pari al 2,07 per cento.

La notizia relativa al calo delle esportazioni cinesi alimenta nuovi smobilizzi soprattutto sul greggio scambiato sul Nymex, con i futures sul petrolio -1,78% a $45,23 al barile. Le quotazioni del Brent sono invece in controtendenza, con +2,33% a $48,74. Oro +0,01% a $1.121,50. Argento +0,90% a $14,68.

Sul valutario, l’euro +0,08% a 1,1179 dollari. Dollaro yen +0,58% a quota 119,97. Euro/franco svizzero +0,44% a CHF 1,0941. Euro/sterlina -0,63% a GBP 0,7266. Euro/yen +0,66% a JPY 134,11.

Il listino di Shanghai è riuscito comunque a chiudere positivo, registrando dopo una sessione altalenante un balzo +2,92%. Oggi lo yuan è stato deprezzato per la prima volta in sei giorni, e altri 150 miliardi di yuan sono stati iniettati nel sistema sanitario. Acquisti anche su Hong Kong +3,28%, Sidney +1,69%, mentre maglia nera in Asia è stata Tokyo, che ha chiuso in forte calo -2,43%.

Oggi ha riaperto Wall Street dopo la chiusura di ieri, dovuta al lungo week end del Labor Day. Balzo del Dow Jones, salito nei primi minuti di contrattazione +270 punti. Focus sulla Fed, che secondo diversi analisti dovrebbe comunque alzare i tassi, al termine della riunione del Fomc del 16 e 17 settembre.

Delusione lo scorso venerdì per il report occupazionale di agosto, che ha messo in evidenza una creazione di nuovi posti di lavoro inferiore alle attese, ma un tasso di disoccupazione al minimo dall’aprile del 2008.

La probabilitĂ  che la Fed alzi i tassi per la prima volta dal 2006 si aggira attorno al 30%.