NEW YORK (WSI) – Il rally del dollaro ha i giorni contati. E’ l’opinione controcorrente dell’investment strategist di Wells Fargo Management, Jim Paulsen, oggi a Milano per presentare l’outlook economico e finanziario della banca d’affari americana.
Secondo Paulsen, nel corso del prossimo anno la valuta americana perderà terreno contro l’euro arriverà a valere $1,20 mentre l’indice del biglietto verde varrà il 10-15% in meno rispetto ai livelli attuali.
Contrariamente alla media degli analisti che, nelle loro previsioni sui mercati valutari si stanno concentrando sulle divergenze di politica monetaria tra Fed e Bce, le stime di Paulsen prendono le mosse dall’idea che “il dollaro si è rafforzato l’anno scorso perchè l’economia Usa è migliorata rispetto alle altre economie”.
C’è da dire comunque che dopo la giornata di oggi, che ha messo a serio rischio la reputazione di Mario Draghi e della Bce intera, è probabile che Paulsen abbia alla fine anticipato la revisione delle stime nel cambio eur/usd. E’ indubbio, infatti che, nel deludere i mercati con misure di politica monetaria espansiva meno aggressive, Draghi abbia fatto un favore all’euro (ma non all’Eurozona), a scapito del dollaro.
A mano a mano che il gap di crescita fra Stati Uniti e le economie degli altri paesi del mondo si ridurra’, dunque, anche il dollaro perderà slancio.
Uno scenario che si materializzerà verosimilmente nel 2016 quando, stima Paulsen, gli Usa cresceranno del 3% circa, la Cina del 6,5-7%, la zona euro tra l’1,5% e il 2%, più dell’1% il Giappone e si riprenderanno anche Canada e Australia. Lo strategist ha affermato che:
“per la prima volta dal 2009 la crescita nel 2016 sarà più simultanea perchè gli stimoli – l’indebolimento dei prezzi del petrolio, dei rendimenti del decennale Usa e delle valute – agiscono simultaneamente”, ha detto lo strategist.