Società

La de-eurizzazione continua. Soprattutto in Italia

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New York – Un bel grafico a effetto vale piu’ di mille parole e spesso e’ il miglior modo per avere un quadro chiaro della gravita’ della situazione. Per capire a che punto si trova il processo di de-eurizzazione in atto nell’area periferica, e soprattutto in Italia, e’ sufficiente guardare l’andamento della differenza tra flussi in entrata e in uscita della bilancia dei pagamenti.

La rappresentazione che ne esce non e’ confortante: il processo di de-eurizzazione prosegue a ritmo molto spedito, con l’intensita’ della fuga degli investitori stranieri dal debito italiano che non e’ mai stata cosi’ alta come lo e’ in questi ultimi mesi.

Dall’andamento della bilancia dei pagamenti italiani di marzo si evince come sia ormai svanito l’effetto placebo delle operazioni LTRO della Bce, che hanno consentito alle banche europee di ricevere denaro in prestito a tassi vantaggiosi. L’effetto e’ durato poco piu’ di quattro mesi.

A marzo l’Italia ha accusato il calo piu’ accentuato di sempre alla voce passivita’ presenti in portafoglio, mentre i flussi in entrata non sono riusciti a tenere il passo con la fuga degli investimenti stranieri.

Gli operatori stranieri hanno venduto €38 miliardi in bond a medio e lungo termine in marzo, portando la liquidazione complessiva straniera di asset italiani da luglio 2011 a marzo 2012 a quota 150 miliardi di euro.

Inoltre, un tale fenomeno non si sta traducendo in un incremento dei flussi in entrata nei paesi core. Per esempio, come sottolinea Deutsche Bank, la Francia ha registrato un aumento molto modesto di 7,7 miliardi due mesi fa.

Se a questi numeri si combinano quelli della bilancia dei pagamenti francese, da cui emerge che gli stranieri hanno comprato €27,7 miliardi di asset transalpini in marzo, in rialzo dai 18,8 miliardi di febbraio, e’ difficile non avere in testa un’immagine molto chiara di quello che e’ a tutti gli effetti flusso a senso unico.

Gli analisti della stessa banca tedesca si sono fatti due calcoli in tasca: se si sommano gli asset esterni di Grecia, Irlanda, Portogallo, Italia e Spagna si arriva alla cifra di 6.300 miliardi di euro, mentre le passivita’ sono pari a 8.100 miliardi.

Per bilancia dei pagamenti si intende uno schema statistico in cui vengono registrate le transazioni economiche realizzatesi, in un determinato periodo di tempo, tra residenti e non residenti in un’economia.