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La Fed sarà “paziente”, ma il rialzo dei tassi nel 2015 è ormai scritto

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NEW YORK (WSI) – Il verdetto della Fed è arrivato, e per ora la reazione dei mercati è risultata positiva.

In quello che è stato l’ultimo meeting dell’anno del Fomc – il braccio di politica monetaria della Fed – il presidente Janet Yellen ha confermato che la Banca centrale Usa saprà essere “paziente” nella sua decisione di aumentare i tassi. Tanto che il costo del denaro sarà lasciato invariato vicino allo zero e al minimo storico, almeno fino al primo trimestre. Sarà fondamentale, ha aggiunto inoltre Yellen, che il rialzo dei tassi dipenda da alcuni parametri economici, che potrebbero però non tornare a livelli normali prima del 2017.

L’adozione di una politica monetaria restrittiva, comunque, ci sarà: “Il comunicato è stato un po’ confuso, ma ritengo che Yellen sia stata molto chiara – ha commentato in un’intervista rilasciata a Bloomberg Eric Green, responsabile della divisione di ricerca sui tassi ed economia Usa presso TD Securities Usa a New York, che in precedenza ha lavorato per la Fed di New York – Alla seconda metà dell’anno (2015), assisteremo a un rialzo dei tassi”.

La confusione del comunicato deriva dal fatto che, contrariamente alle attese, il Fomc ha spiegato che il linguaggio adottato è stato “coerente” con le previsioni di tassi che rimarranno vicini allo zero per “un arco di tempo considerevole”, contenute nel precedente comunicato. La frase virgolettata, contrariamente alle previsioni di diversi analisti, non è stata insomma cancellata.

“Hanno temuto che, nel caso in cui avessero cancellato quella frase, i mercati avrebbero pensato che un rialzo dei tassi fosse imminente”, ha fatto notare Michael Gapen, responsabile economista Usa presso Barclays.

Nel comunicato della Fed, si legge anche che: il mercato del lavoro è migliorato ulteriormente; che l’inflazione sta aumentando avvicinandosi al target, con l’impatto dei prezzi del petrolio che sarà più smorzato di quanto si teme; che il Pil Usa, nel 2015, metterà a segno una crescita compresa tra il 2,6% e il 3% (stime invariate rispetto a quelle di settembre); che il tasso di disoccupazione sarà nel 2015 compreso tra il 5,2% e il 5,3% (meno della forchetta compresa tra il 5,4% e il 5,6% nell’outlook di settembre).

Detto questo, l’inflazione sarà di appena l’1% nel 2015 (ampia revisione al ribasso dal tasso dell’1,6% previsto a settembre). (Lna)