Nonostante le preoccupazioni per l’escalation delle guerra comerciale, i funzionari della Federal Reserve, alla riunione dello scorso mese (quando i tassi sono stati alzati di un quarto di punto percentuale in un intervallo compreso tra 1,75% e 2% ndr), hanno anticipato la possibilità di aumentare i tassi di interesse nel corso del prossimo anno a un livello tale da non dover più stimolare la crescita.
I funzionari – scrive il “Wall Street Journal” – hanno hanno cercato di capire come gestire i tassi se la crescita dovesse accelerare talmente tanto da far emergere pressioni insostenibili sui prezzi o bolle finanziarie.
Secondo i verbali della riunione della Fed del 12-13 giugno, resi pubblici giovedì 5 luglio, “alcuni partecipanti hanno sollevato la preoccupazione che un periodo prolungato in cui l’economia ha operato oltre il potenziale potrebbe dare luogo a maggiori pressioni inflazionistiche o squilibri finanziari che potrebbero portare a una significativa recessione economica”, si legge nel verbale.
Secondo i piani della Fed, al momento sono previsti quattro aumenti per il 2018, rispetto a una proiezione di tre durante la riunione di marzo. Il board della Banca centrale americana ha anche anche previsto tre aumenti nel 2019.
I verbali mostrano infine opinioni contrastanti all’interno del braccio operativo della Fed sul fatto che la curva di rendimento in via di appiattimento siaun indicatore importante da monitorare. Una curva piatta può segnalare preoccupazione per la prospettiva economica. Questo perché una curva invertita è uno storico anticipatore di recessioni. Ma non pare per ora essere il caso.