La Juventus è sotto accusa. Il procuratore della Figc, Giuseppe Chinè, ha chiesto 11 punti di penalizzazione per la squadra di calcio più titolata d’Italia. Questa richiesta è emersa al termine della sua requisitoria presso la Corte federale d’appello della Federcalcio durante l’udienza di rivalutazione della sentenza di secondo grado. Il Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni ha indicato che inizialmente erano stati richiesti nove punti di penalizzazione, ma la Juventus era stata penalizzata di 15 punti in secondo grado.
Effetto sui mercati
Questa notizia ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari. In particolare, le azioni della Juventus hanno subito un calo significativo nella borsa di Piazza Affari. Le quotazioni del club bianconero hanno registrato una perdita dello 0,63%
Gli investitori hanno preso posizioni caute in attesa dei verdetti della giustizia sportiva, che potrebbero influenzare la posizione della squadra in classifica e mettere a rischio la partecipazione alla prossima Champions League, insieme ai ricavi ad essa correlati. La situazione si complica ulteriormente a causa di una controversia legata agli accordi stipulati con i giocatori riguardo agli stipendi durante il periodo della pandemia da COVID-19. I dirigenti della Juventus sono accusati di mancanza di lealtà ai sensi dell’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva.
Squalifiche per gli ex dirigenti
Nel nuovo processo sul caso delle plusvalenze, aperto questa mattina a Roma davanti alla Corte d’appello federale, il procuratore federale Giuseppe Chinè ha richiesto undici punti di penalizzazione in classifica per la Juventus e otto mesi di squalifica per sei ex consiglieri d’amministrazione del club, nonché per l’ex vice presidente Pavel Nedved.
Nel processo precedente, il 20 aprile, erano stati revocati i quindici punti di penalizzazione in classifica per la squadra e per i membri dell’ex Consiglio di Amministrazione. Tuttavia, erano state confermate le squalifiche per slealtà sportiva dell’ex presidente Andrea Agnelli (2 anni), l’ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene (2 anni), l’ex direttore generale Fabio Paratici (2 anni e mezzo) e l’attuale direttore sportivo Federico Cherubini (16 mesi).
Dopo questo punto di svolta, l’accusa ha modificato le proprie richieste rispetto a quattro mesi fa. Nel precedente processo, Chiné aveva proposto squalifiche di un anno per i membri del Consiglio di Amministrazione, insieme a undici punti di penalizzazione. La Corte d’appello federale, presieduta da Torsello, aveva successivamente aumentato la penalizzazione a 15 punti. Ora, con un nuovo collegio giudicante presieduto da Ida Raiola, i giudici dovranno decidere se accogliere o modificare la richiesta della Procura federale.
Il destino della Juventus è ancora incerto
Il primo processo sul caso delle plusvalenze si era concluso con l’assoluzione totale della Juventus. Tuttavia, le nuove prove emerse nell’inchiesta Prisma condotta dai pubblici ministeri torinesi hanno riaperto il procedimento lo scorso 20 gennaio e hanno portato alla penalizzazione di quindici punti (successivamente revocati dal Collegio di Garanzia in attesa di un nuovo processo). Se la richiesta della Procura federale venisse accettata, la Juventus scenderebbe da 69 a 58 punti in classifica. Ciò comporterebbe non solo la perdita della posizione attuale in classifica, ma anche l’esclusione dalla zona Europa. La Juventus, che stasera giocherà contro l’Empoli nel posticipo di campionato, si ritroverebbe al settimo posto, con un punto in meno della Roma.
Analisi tecnica del titolo Juventus
Ribasso per il titolo Juventus, che chiude gli scambi con una perdita dello 0,63%. Nella giornata abbiamo assistito ad un avvio debole ed apertura a 0,284 euro, sopra i minimi della seduta precedente, con rafforzamento delle quotazioni nel corso della sessione, e chiusura in crescendo a 0,2855 in prossimità dei massimi di seduta.
Le evidenze tecniche classificano un peggioramento della situazione per Juventus, con potenziali discese fino all’area di supporto più immediata vista a quota 0,2835. Improvvisi rialzi scardinerebbero invece lo scenario suesposto con un innesco rialzista e target sulla resistenza più vicina vista a 0,2900. Le attese per la sessione successiva sono per una continuazione del ribasso fino all’importante supporto posizionato a quota 0,2820.