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La Lombardia è la zona più inquinata d’Europa

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ROMA (WSI) – Parlano le mappe. E soprattutto i colori. Fotografia dell’Europa: qualche macchia rossa tra Nord della Francia e Belgio, alta concentrazione tra Bulgaria e Polonia, ma la concentrazione di rosso profondo è tra Milano e la pianura padana.

L’area più inquinata d’Europa, anche in relazione al Pm2,5 (le polveri sottilissime). Questa però, pur se ribadita nel Rapporto sulla qualità dell’aria 2013, appena pubblicato dall’Agenzia europea per l’ambiente, è situazione nota. La mappa successiva analizza invece la tendenza dell’inquinamento da polveri sottili nel periodo 2002-2011. Nella maggior parte delle centraline di misurazione, tra Milano e la Lombardia, il colore è nero: nessun cambiamento significativo.

È in base ai risultati del nuovo rapporto dell’Agenzia per l’ambiente che l’associazione dei «Genitori antismog» torna a lanciare l’allarme: «Le popolazioni che risiedono nelle aree urbane italiane – spiega Anna Gerometta – in particolare quelle della pianura padana, sono esposte ad inaccettabili livelli di inquinanti nell’aria». Il 2013, anche grazie a condizioni meteo favorevoli, dovrebbe essere un anno migliore rispetto al passato.

Secondo il rapporto dell’Agenzia per la mobilità del Comune, nel 2012 il Pm10 ha superato il limite di inquinamento per 117 giorni (rispetto ai 35 consentiti). Lo stesso vale per il biossido di azoto, che ha superato il valore limite per 99 volte, ovvero oltre cinque volte il numero massimo ammesso dalla legge (18 giorni), con una media di concentrazione annua (55 microgrammi per metro cubo) del 38 per cento sopra la soglia. Situazione analoga per l’ozono, con il doppio dei superamenti rispetto al limite. «Pur ritrovandosi a ridosso di una nuova procedura di infrazione per violazione delle norme sull’aria – continua Anna Gerometta – le nostre istituzioni preferiscono investire le proprie risorse in infrastrutture per la mobilità privata, che servono a pochi, e per i grandi eventi, che poco o nulla lasciano alla popolazione».
A giugno scorso i «Genitori antismog» hanno presentato una petizione al parlamento europeo «per ottenere che l’Italia venga richiamata al rispetto delle norme in tema di qualità dell’aria». La Regione, da un paio di giorni, ha rimesso in campo i divieti già sperimentati negli anni scorsi (nessuno sa con quale efficacia, data la cronica mancanza di controlli): stop alla circolazione per i motori a benzina Euro 0 e per i diesel Euro 0, 1 e 2.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Corriere della Sera – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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