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La moda non tira più, Versace perde e licenzia

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La crisi colpisce il gruppo Versace costretto ad un doloroso piano di riorganizzazione che prevede 350 licenziamenti a livello mondiale, un quarto circa della forza lavoro, il taglio degli investimenti in programma per il 2010 e la revisione della propria rete di punti vendita. A breve, fa sapere un fonte del gruppo, inizierà un confronto con le organizzazioni sindacali per determinare il numero di esuberi che riguarderà l’Italia.

Grazie alle misure annunciate, Versace conta di tornare in utile nel 2011, mentre il 2009 si chiuderà in perdita per circa 30 milioni di euro dopo il sostanziale pareggio del 2008. A pesare l’andamento dei ricavi che sono attesi a circa 273 milioni rispetto ai 336 milioni del 2008, per effetto del calo delle vendite all’ingrosso e del minor introito delle royalties generate da Ittierre, licenziataria della linea jeans del gruppo e finita in amministrazione controllata. Nel 2010, invece, a parità di ricavi Versace conta di tornare in sostanziale pareggio.

“L’andamento delle vendite ha risentito della crisi finanziaria globale e l’azienda prevede di chiudere l’anno in perdita. Nessuna organizzazione può permettere il protrarsi di una situazione come questa, soprattutto considerato che per il 2010 non si prevede una ripresa del settore”, ha dichiarato in una nota l’Ad di Versace Gian Giacomo Ferraris. Il piano di ristrutturazione è stato predisposto dallo stesso Ferraris arrivato a luglio in Versace al posto di Giancarlo Di Risio, dopo aver risanato il gruppo Gil Sanders. Ad assisterlo, la società di consulenza tedesca Ad Metam di Armin Mueller già al suo fianco in Jil Sanders come Cfo.

Il piano, fa sapere una fonte vicina al gruppo, sarà presentato nei prossimi giorni alle banche di riferimento di Versace, Intesa Sanpaolo e Mps. “La riorganizzazione che presentiamo oggi ci garantirà una solida piattaforma su cui riprendere la crescita. Non dobbiamo dimenticare che Versace è uno dei marchi più forti a livello mondiale nell’industria della moda di lusso ed è sinonimo di creatività, come ha confermato la reazione della stampa e dei buyer alla sfilata Primavera Estate 2010 presentata da Donatella all’ultima settimana della moda di Milano”, ha aggiunto l’Ad Ferraris.