Gli spazi di lavoro flessibili, situati in città e vicino a casa, possono aiutare a ricreare un ambiente di lavoro evitando i tempi di viaggio e gli uffici affollati, ottimizzando al contempo il benessere, l’efficienza e la produttività dei dipendenti
di Muhannad Al Salhi, direttore generale di WeWork Italia e Spagna
La pandemia ci ha costretti a spingerci verso il futuro. Un futuro senza contatto, digitale, flessibile e agile: chi avrebbe mai pensato che sarebbe successo così in fretta? Il passaggio a soluzioni flessibili per gli spazi di lavoro è parte integrante della futura realtà aziendale.
Il Community team di WeWork Italia lavora per aiutare i suoi membri a passare dal lavoro a casa al ritorno nei nostri spazi, pieni di calore, colore, luce e creatività, con la possibilità di lavorare vicino a casa (il WNH, Working Near Home). I nostri soci si rendono conto che questi modelli di lavoro flessibili e ibridi offrono loro il perfetto equilibrio, pur mantenendo la loro routine, la cultura aziendale e i vantaggi di un ambiente di lavoro sicuro e sano.
Routine disturbate
Mentre usciamo dalla pandemia, dobbiamo sforzarci di affrontare la nuova normalità e trovare un equilibrio. Un ambiente che ripristina l’equilibrio, i confini tra lavoro e casa, le connessioni umane e la creatività.
L’ufficio rimane una fonte di supporto e di idee creative per molti dipendenti. Per la maggior parte delle persone, la produttività in ufficio deriva da “interazioni informali” – discussioni alla macchina del caffè, incontri spontanei, conversazioni in corridoio. Secondo un’indagine WeWork, dopo la pandemia, il numero di interazioni non pianificate è diminuito in media del 25% e per i dipendenti che lavorano in team, la diminuzione è stata fino al 40%. Abbiamo anche scoperto che la stragrande maggioranza delle persone (90%) vuole essere in ufficio almeno una volta alla settimana.
Spazi di lavoro flessibili, situati in città e vicino a casa, possono contribuire a creare un’atmosfera da ufficio, evitando viaggi e spazi di lavoro sovraffollati.
Un falso senso di produttività
A questo punto, alcuni di noi potrebbero essersi sentiti più produttivi che mai, soprattutto perché ci siamo trovati nell’impossibilità di disconnetterci dal lavoro, a volte anche ad orari insoliti al mattino e al pomeriggio. Mantenere confini chiari e trovare il tempo per il nostro benessere o per la nostra routine familiare nel bel mezzo di una lunga giornata di lavoro richiede una profonda determinazione, una chiara comunicazione, empatia e fiducia da parte dei colleghi, e questo non è lo stato di “utopia” con cui la maggior parte delle organizzazioni opera.
I dipendenti al burnout
Mentre l’Italia entra nell’undicesimo mese di crisi sanitaria, gli studi dimostrano che più di due terzi dei dipendenti soffrono di esaurimento. La salute del personale e la produttività delle aziende sono seriamente compromesse.
Mentre l‘ansia, la depressione e l’indebolimento del sistema immunitario sono stati ampiamente studiati e stanno avendo un effetto devastante sulle nostre vite, una grande sfida è ora in primo piano: la pandemia è diventata un’epidemia di solitudine.
Un recente studio di WeWork e Brightspot Strategy ha rilevato che chi tornava in ufficio quattro o cinque giorni alla settimana riportava un aumento dell”umore del 54% rispetto a quelli che lavorano da casa. Di tutti i dipendenti che sono tornati in ufficio da uno a cinque giorni, c’è stato un aumento del morale di oltre il 40%.
La comunità e i suoi benefici
Le aziende hanno dovuto ripensare la comunicazione e familiarizzare con i canali digitali. Chi ha padroneggiato la comunicazione digitale con i propri dipendenti ha scoperto che essa non trasmette chiaramente la passione per il lavoro su una missione comune. Lavorare a casa, in isolamento, le difficoltà di comunicazione o le sfide nell’apprezzare il contesto della propria vita sono inevitabili.
Una scarsa comunicazione può portare a rapporti poco chiari, a molteplici interazioni e conflitti irrisolti. Tendiamo quindi a concentrarci pi su noi stessi che sul nostro team e sulla nostra comunità, un modo malsano di relazionarsi con i colleghi o di costruire un team a lungo termine.
Quando guarderemo al 2020, lo ricorderemo come un anno che ci ha costretti a crescere, a cambiare e ad evolvere con il nostro ambiente. Ci ha anche insegnato una lezione: il nostro ambiente può cambiare in qualsiasi momento; saremo pronti a cambiare con esso? Spazi di lavoro flessibili che offrono “spazio come servizio” consentiranno alle aziende di attrarre, trattenere e assumere dipendenti altamente qualificati e garantire che i loro dipendenti rimangano felici, produttivi e che l’azienda vada avanti.