Stasera ho assistito alla presentazione di un libro dal titolo “Disincanto” attraverso il quale, l’autore[1], anche nella sua veste di ex Sindaco del Comune di Mattinata, ha cercato di compendiare, dal suo punto vista, la politica locale – mattinatese – con qualche accenno a quella nazionale dell’ultimo mezzo secolo.
La presenza di pubblico, contrariamente al solito per la presentazione di eventi del genere, è stata notevole e forse un merito, sia pure senza volerlo, me lo sono meritato per averlo messo in promozione su mattinataoffre.it della pagina Facebook.
Personalmente, per ragioni di lavoro, avendo vissuto fuori Mattinata per circa quarant’anni, certamente ho fatto fatica a cogliere i numerosi riferimenti politici al Comune di Mattinata, una bellissima località del Gargano, soprattutto se vista da lontano.
Infatti, sono tornato definitivamente in questo territorio da circa un decennio e, contrariamente alle attese, ho ritrovato un paese opaco, appiattito, spento, finanche privo della capacità di sognare o far sognare, incapace di esprimere le enormi potenzialità di questo territorio abbracciato da bellezze naturali senza pari – tra mare e montagna.
L’intervento di presentazione dell’autore, una persona che ha smesso di sognare da tempo se ha deciso di presentarsi con un titolo simile per un lavoro editoriale, perché ormai privo anche della speranza.
Per una persona che ha fatto politica in un ruolo da protagonista per tantissimi anni, al Governo o all’opposizione poco o nulla cambia, dire oggi che ha perso la speranza non è lusinghiero, perché si perde la fiducia e perché il sogno fa parte della vita e smettere di sognare significa morire.
Il sogno è l’anticamera di un progetto e il nostro, come indigeno di questo territorio, è quello di cambiare in meglio questo nostro paese, Mattinata, avendo grandi aspettative.
L’autore, nella sia pur breve presentazione ha fra l’altro citato tre argomenti che mi piace ricordare:
- La candidatura a Sindaco di Mattinata di un noto Parlamentare – politico navigato, di lungo corso, in servizio permanente effettivo ancora oggi – tale Pietro FOLENA.
L’operazione fallì a vantaggio della Giunta IANNOTTA, personalmente preferita per una serie di ragioni che all’epoca cercai di spiegare in una missiva pubblica – http://www.mattinata.it/news/103/mattinata-vista-da-lontano;
- La mancata realizzazione di una importantissima infrastruttura “Fogna nella piana”, laddove ha espresso rammarico per il complessivo stato dell’arte. Quale autentico disastro della natura.
Come indigeno di questo territorio, osservatore interessato che non ha mai fatto politica attiva, mi associo al grande rammarico espresso da un “protagonista della politica” nella storia remota della nostra piccola cittadina;
- Per i riferimenti alla politica nazionale, ha accennato alla nefasta opera del “berlusconismo” e dei tanti danni provocati.
Se condivido il giudizio sugli effetti nefasti, non condivido invece, in alcun modo, il metodo con il quale la sinistra, come parte politica avversa ha tentato di ostacolarlo. Per venti anni è andata avanti con metafore che nessuno ancora adesso ha mai capito, dallo “smacchiare il giaguaro, alla bambola da pettinare,dal tacchino sul tetto fino ad arrivare alla mucca nel corridoio” dei giorni nostri.
Una sinistra che non è stata in grado di esprimere una visione di futuro, un progetto di alternativa credibile e che ha fallito su tutti i fronti.
Mattinata, baciata dalla natura
Ho accennato alle indiscusse bellezze naturali del nostro territorio, di cui nessuno, fino ad oggi ha saputo cogliere per restituire a questa comunità ciò che gli compete, che serve per crescere, sfruttando in modo adeguato una economia turistica che in altre parti funziona benissimo.
Più volte ho detto in passato e l’occasione di questo amarcord appare propizio per ripeterlo è che, l’offerta turistica deve partire dal bello, dall’estetica, dalla cura del dettaglio che da noi manca completamente anzi, dico meglio, non è mai esistita.
Abbiamo un paese abbandonato a se stesso perché il nostro “è un paese per caso”, non certo per colpa degli attuali amministratori, essendo questa una condizione atavica le cui responsabilità, se mai ce ne sono e vi sembrano condivisibili, vanno ricercate fra i cc.dd. “amministratori” degli ultimi cinquant’anni.
In questi giorni, insieme ai tentativi virtuosi di un’associazione locale di abbellire C.so Matino, alla quale esprimo il mio personale plauso, ho avuto il piacere, ancora una volta, di vedere “indumenti intimi – mutande per dire meglio” felicemente stesi su balconi che affacciano sulla nostra strada principale.
Strada principale di un “paese a vocazione turistica”, dove gli ospiti pagano la c.d. “tassa di soggiorno”: invece dei fiori, noi amiamo esporre la biancheria intima!
Ho citato questo esempio e mi fermo per non infierire, per dire che i nostri amministratori non fanno neanche le cc.dd. “operazioni a costo zero”.
Alla nostra classe dirigente, ai politici, ai nostri amministratori che hanno ampiamente dimostrato di non sapere governare e far crescere un territorio, “aiutiamoli a sognare”.
Amen!
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[1] Prof. Luigi TOTARO