NEW YORK (WSI) – Il primo allarme era stato lanciato dal premio Nobel Robert Shiller nel 2012. Ora la paura dello scoppio di una bolla immobiliare in Norvegia si fa sempre più concreta. Complice il mix pericoloso calo del prezzo del petrolio e riduzione del costo del denaro, i prezzi delle case nel paese scandinavo stanno salendo in maniera vertiginosa: a dicembre la crescita annuale è stata dell’8,1%, mentre negli ultimi dieci anni i prezzi sono saliti dell’85%.
Non stupisce dunque che, in questo contesto, Morten Baltzersen, il numero uno dell’Autorità per la supervisione finanziaria (FSA) del Paese nordico, abbia lanciato l’allarme: “la continua crescita del debito e i prezzi delle case sono insostenibili”.
Il futuro non appare più sereno. Dopo 1.000 giorni alla finestra, la Banca centrale Norvegese, lo scorso dicembre, ha dato una nuovo sforbiciata ai tassi all’1.25%. Una scelta che punta a compensare le perdite dovute al calo del petrolio, ma che rischia di far salire ulteriormente il debito dei norvegesi.
“La situazione è diventata insostenibile” ha commentato Steinar Juel, capo economista di Nordea. “Un altro taglo dei tassi rischia di far salire i prezzi al 15%”.
Anche il Fondo Monetario Internazionale, qualche giorno fa, ha suggerito al governo di Oslo di porre un freno alla spesa, per evitare di alimentare un settore, quello immobiliare, esposto al rischio di esplosione della bolla. (mt)