NEW YORK (WSI) – L’ultimo rapporto dell’agenzia Standard & Poor’s sul trend dei dati demografici nel mondo ha sorprendentemente in serbo buone notizie per l’Italia. A livello di indebitamento e costi per l’economia, i pericoli rappresentati dall’invecchiamento della popolazione sono meno gravi di quanto non fossero tre anni fa.
Anche se rimane da fare ancora molto lavoro, la maggior parte dei paesi industrializzati, tra cui il nostro, ha fatto progressi dal 2010 a oggi nel tentativo di contenere le spese pubbliche relative al fenomeno del miglioramento delle aspettative di vita unito all’abbassamento del tasso di mortalita’ (vedi grafico). L’Italia e’ pero’ tra quelli che maggiormente ha riscontrato un abbassamento dell’incidenza dell’invecchiamento della popolazione sul tasso debito/Pil.
Uno degli aspetti piu’ sorprendenti dello studio pubblicato in settimana e’ proprio il capitolo sull’Italia.
In uno scenario ipotetico in cui le politiche non cambieranno nei prossimi decenni, il debito governativo netto sara’ pari al 48% del Pil nel 2050, mentre il report del 2010 poneva il rapporto a quota 114%.
In questo caso, il rating sulla qualita’ del credito salirebbe da BBB+ a AA entro quella data e salirebbbe addirittura al livello di tripla A nel caso in cui Roma riuscisse a raggiungere una situazione di equilibrio governativo nel 2016.
Solo Lettonia e Svezia vanterebbero un giudizio simile, mentre la Svizzera confermerebbe il suo rating ‘perfetto’ di AAA.
La qualita’ del credito della Germania, ad esempio, sarebbe etichettata con una tripla B, mentre la Francia, la Finlandia, il Regno Unito, gli Stati Uniti e l’Olanda sarebbero inquadrati nella categoria del “speculative grade”, ovvero sototto la tripla B (investment grade).
Dei 50 paesi analizzati, a livello di traiettoria del rapporto debito/Pil stimata fino all’anno 2050, l’Italia e’ tra quelli che ha riscontrato i maggiori miglioramenti dal 2010 a oggi (vedi grafico).
Quesgo non significa che i prossimi governi dovranno stare con le mani in mano. Non va dimenticato che i progressi fatti sin qui sulla questione dell’invecchiamento della popolazione, potrebbero essere compromessei in futuro.
L’esecutivo italiano che si insediera’ nei prossimi anni dovra’ attuare le politiche giuste da destinare al problema della crescita dei costi per pensioni e sanita’. Un giudizio di tripla A sembra molto lontano ora, ma tutto sommato lo era anche il rating dei bond greci la primavera dell’anno scorso.