Le fabbriche, gli uffici, i negozi e le botteghe presenti nei piccoli Comuni con meno di 20 mila abitanti producono il 38% del Pil generato da tutto il comparto economico privato presente in Italia (industria e servizi), un’incidenza superiore a quella delle attività situate nelle grandi città (pari al 35% del Pil), ovvero quelle con più di 100 mila abitanti. E’ questo il principale risultato emerso da una elaborazione realizzata dall’Ufficio studi della CGIA.
I numeri lo dimostrano. Dei 750 miliardi di euro di valore aggiunto prodotto da tutte le aziende private presenti nel Paese (pari a poco meno della metà del Pil nazionale), 286,6 miliardi sono generati nelle piccole Amministrazioni comunali e 261,2 miliardi nelle grandi. Nei medi Comuni (quelli tra i 20 e i 100 mila abitanti), il valore aggiunto ammonta a 202,2 miliardi (il 27 per cento del totale del Pil in capo al settore industriale).
“I Comuni con meno di 20 mila abitanti – segnala il segretario Renato Mason – sono importanti non solo perché ospitano tantissime imprese private e generano tanto Pil, ma anche perché costituiscono il 93% del totale delle amministrazioni comunali presenti nel Paese, ci abita il 46% di tutta la popolazione nazionale e ci lavora il 41% degli addetti italiani presenti nelle aziende private. Assieme ai Comuni di media dimensione sono i principali soggetti economico/ istituzionali che la politica dovrebbe guardare con maggiore attenzione”