La quota di mercato delle auto elettriche vendute in Italia nel primi nove mesi del 2020
Gli incentivi statali spingono il mercato dell’auto in Italia dopo la batosta registrata nei mesi del lockdown. E l’elettrico corre più di tutti, triplicando la quota di mercato delle auto elettriche vendute in Italia rispetto al 2019 e arrivando a 17.549 macchine immatricolate nei primi 9 mesi dell’anno, con una quota di mercato dell’1,8% sul totale delle auto vendute (era lo 0,5% nello stesso periodo del 2019).
Secondo i dati del ministero dei Trasporti il modello a trazione elettrica più venduto finora è la Renault Zoe con quasi 3.500 auto da inizio anno, seguita dalla Tesla Model 3 (2.223 modelli venduti) e la Smart Fortwo (2.164).
Seguono la Volkswagen Up! (1618) e la Peugeot 208 (1.280).
Il dato molto positivo per le auto elettriche si contrappone al dato negativo di tutto il mercato. Complessivamente le immatricolazioni nei primi nove mesi dell’anno in Italia hanno raggiunto le 966.017 unità, con oltre 500.000 auto perse rispetto a 1.468.237 del gennaio-settembre dello scorso anno, segnando un calo del 34,2 per cento.
L’identikit dell’acquirente italiano
Ma chi è l’acquirente tipo interessato ad un’auto ibrida o elettrica? Secondo una recente analisi condotta da Ecoverso, si tratta per l’81% dei casi di uomini di mezza età, infatti il 26% di questi ha tra i 35 e i 44 anni, il 35% ha tra 45 e i 54 anni e il 29% ha più di 55 anni. Dal punto di vista geografico, vivono prevalentemente nel Nord Italia (nel 75% dei casi), e nella maggior parte dei casi vivono nelle principali province della penisola come Milano (18%) e Roma (11%).
L’analisi di Ecoverso ha permesso inoltre di definire la posizione lavorativa degli acquirenti, con una posizione impiegatizia nel 50% dei casi e con titolo di studio tecnico (il 33% è laureato, di cui quasi la metà in ingegneria).
Interessante notare poi come il 62% del campione preso in esame sia appassionato di motori; mentre il 15% di questi faccia parte di un GAS (Gruppo d’Acquisto Solidale), condividendo quindi un approccio critico al consumo e sostenendo principi di equità, solidarietà e sostenibilità, in particolar modo per quanto concerne gli acquisti.