Con il suo tocco audace e innovativo ha trasformato il mondo dell’alta gioielleria partendo da una semplice intuizione: i bijoux essenziali sono i più affascinanti
A cura di Margherita Calabi
Da quando ha lanciato il suo brand Valérie Messika ha creato più di 6 mila gioielli. Figlia d’arte – suo padre, André Messika, è uno dei più famosi commercianti di diamanti – ha trasformato il mondo dell’alta gioielleria partendo da una semplice intuizione: i bijoux essenziali sono sempre i più affascinanti. Oggi le sue collezioni, che rappresentano il connubio perfetto tra audacia e innovazione, sono indossate dalle più belle celebrities sui red-carpet. Storia di un’imprenditrice di successo.
Suo padre è uno dei più grandi diamantaire di Francia. Come è stato crescere in un mondo ricco di bellezza?
“Non sono sempre stata pienamente consapevole della mia fortuna. Da piccola entravo nell’ufficio di mio padre e lo osservavo, lo aiutavo a dividere i diamanti, facendoli scorrere fra le dita e allenando i miei occhi a riconoscere ogni dettaglio di queste pietre. Sono sempre stata una persona molto attenta ai dettagli”.
Come è cominciata la sua avventura nell’alta gioielleria?
“Nel 2000 ho iniziato a lavorare con mio padre. L’ho seguito in tutto il mondo, in Sud Africa, in Belgio, in India. Ho imparato moltissimo: come acquistare e vendere le pietre, come interagire con il proprio team, com’essere un vero leader e fare sì che le persone condividano la tua stessa visione. A quei tempi lavoravo da Chanel. Mio padre mi disse: dammi un anno del tuo tempo, puoi sempre tornare indietro. L’ho ascoltato e ho capito quanto i diamanti fossero parte integrante della mia vita. Nel 2005 ho fondato il brand Messika”.
Il collier Black Hawk della collezione di alta gioielleria Born to be Wild in legno ziricote combinato con oro rosa e diamanti
Qual è stato il consiglio più prezioso che le ha dato suo padre?
“Di seguire la mia passione. Quando si fa qualcosa con il cuore, tutto avviene in modo più naturale. Questa è la vera magia: avere una grande passione mi ha sempre dato il coraggio per affrontare qualsiasi tipo di sfida”.
Lei è la prima businesswoman in Francia ad avere una Maison di gioielli di proprietà. Come si sente?
“È una grande soddisfazione. Quando ho cominciato, questa era un’industria prevalente maschile. Oggi molte Maison di gioielleria di Place Vendôme osservano il nostro lavoro, ci considerano un trendsetter”.
È anche una vera pioniera: ha dato un tocco di modernità e innovazione all’industria dei diamanti ed è stata capace di avvicinare così una nuova generazione di clienti…
“Volevo rompere i codici prefissati di questo mondo giocando con le regole della tradizione in modo non convenzionale. Volevo creare dei gioielli, da indossare tutti i giorni con i jeans, che esprimessero una femminilità contemporanea”.
Choker della collezione di alta gioielleria Move Addiction di Messika by Gigi Hadid in oro rosa, pavé di diamanti e diamanti mobili
Qual è la sua filosofia riguardo i diamanti?
“Uso la fantasia e l’immaginazione. I diamanti devono rimanere a contatto con la pelle: i gioielli essenziali sono sempre i più affascinanti. Queste pietre hanno un’energia singolare, fanno brillare la propria personalità. C’è qualcosa di speciale nella connessione che si ha con i propri gioielli, è qualcosa di molto sensuale”.
Dove prende l’ispirazione per i suoi design?
“Da tutto ciò che mi circonda, inclusi l’architettura, l’interior design e il mondo della moda. Agli inizi degli anni 2000 è scoppiata la mania dei tatuaggi all’henné e così ho immaginato gioielli che fossero come dei tatuaggi sul corpo”.
Le sue creazioni rappresentano il connubio perfetto tra audacia e innovazione. Quali tecnologie vengono utilizzate nel realizzarle?
“Dopo molta ricerca, ho sviluppato con il mio team una speciale nano-tecnologia che dona elasticità ai gioielli. Ho chiamato la mia prima collezione Move proprio perché i diamanti si muovono all’interno di preziosi design. Questa è, ancora oggi, la linea best-seller”.
Anello della collezione Move Romane in oro rosa, pavé di diamanti e tre diamanti mobili
Per il 10° anniversario di Move, nel 2017, ha creato Move Addiction una speciale capsule collection disegnata con la topmodel Gigi Hadid. Perché ha scelto lei?
“Uno dei maggiori successi del brand Messika è che ha saputo catturare l’attenzione dei Millennials. Cercavo qualcuno che potesse parlare direttamente a loro e Gigi Hadid era la persona giusta. È cresciuta con un padre architetto ed è stato emozionante per lei poter disegnare i gioielli in prima persona”.
Celebrities e red carpet: chi sono le star che indossano le sue creazioni?
“Charlize Theron, Beyoncé, Kristen Stewart: donne forti, indipendenti, femminili. I nostri gioielli hanno successo perché sono diversi ma sempre molto raffinati. Beyoncé, ad esempio, ha indossato le mie creazioni più di 15 volte”.
La top model tedesca Toni Garrn ha indossato la collana e gli anelli Desert Bloom e gli orecchini Diamond Catcher della collezione di alta gioielleria Born to be Wild alla 72° edizione del Festival di Cannes
Il personaggio che sogna di vestire con i suoi gioielli?
“Una delle mie muse è sempre stata Kate Moss. È una donna molto forte e molto sexy, la sua attitudine e il suo stile mi affascinano”.
Nel 2013 ha aperto il suo flasgship store in rue Saint-Honoré e, due anni dopo, il suo atelier di alta gioielleria. Quante ore di lavoro ci vogliono per i pezzi più preziosi?
“Per una creazione di alta gioielleria ci vogliono dai quattro ai 12/13 mesi. I nostri artigiani producono più di 100 pezzi all’anno”.
Ci racconta la collezione di alta gioielleria Born to be Wild che ha presentato alla settimana della haute couture di Parigi?
“Adoro viaggiare, partire, andare lontano… Ho creato questa collezione ispirandomi al Wild West, immaginando fantastiche cavalcate nel deserto Nord Americano. Ho, come sempre, cercato di pensare ‘out of the box’: in queste creazioni i diamanti si abbinano al legno e diventano totem preziosi”.
Il marchio ha 11 stores, inclusi quelli di Londra, Kuwait city, Doha, Bruxelles ed è presente in 400 punti vendita nel mondo. Quali saranno le prossime aperture?
“Apriremo a Los Angeles, Miami, Barcellona e Ginevra. Pensiamo anche alla Cina. Sogno l’Italia, ma per il momento è un mercato ancora da studiare”.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di giugno del magazine Wall Street Italia.