New York – “The Liberation of General Motors”, titola il New York Times in un articolo pubblicato sul suo sito, ovvero “La liberazione di General Motors”, il colosso americano dell’auto che fino a qualche anno fa dipendeva dalle flebo di liquidità immessa dal governo. E il colosso che molti davano ormai spacciato.
Il Tesoro americano, lo stesso che ha salvato l’azienda, ha annunciato che uscirà dal capitale di GM entro 12-15 mesi. Il divorzio permetterà a General Motors di liberarsi per l’appunto – da qui il termine liberazione – di una serie di restrizioni imposte dal governo, tra cui quelle relative ai compensi dei dirigenti. Tali restrizioni, scrive il New York Times, hanno avuto un’incidenza negativa in quanto hanno frenato la capacità del gigante dell’auto di attrarre e reclutare nuovi talenti.
La domanda però è: si riinizierà con i pazzi compensi? Il titolo Gm rimane comunque sottovalutato, essendo scambiato a un valore corrispondente 7 volte circa le stime sugli utili del 2013, rispetto a quasi le 13 volte che interessano il mercato azionario nel complesso.
Secondo i termini dell’accordo annunciato ieri, Gm spenderà $5,5 miliardi per acquistare 200 milioni di azioni che al momento sono detenute dal dipartimento del Tesoro. Il governo poi venderà le altre 300 milioni di azioni che detiene sul mercato, nei prossimi 12-15 mesi. Il Tesoro ha speso $49,5 miliardi per il salvataggio di Gm, nel 2008 e 2009.