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Elezioni, la Russia fa la corte ai Cinque Stelle

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“La mano invisibile di Putin” sarebbe intervenendo in aiuto dell’ascesa dei partiti anti-establishment come il M5s: è questo quanto scrive il New York Times in un articolo nel quale queste preoccupazioni sono attribuite a “funzionari americani ed europei”.

L’autorevole quotidiano statunitense ha notato, infatti, che pur non essendoci alcuna prova che il Movimento 5 Stella possa aver “ricevuto fondi dalla Russia”, resta il fatto che il loro principale sito Internet ha dato voce e rilanciato alcuni articoli di Sputnik Italia, la succursale italiana del network di informazione finanziata dal Cremlino. Una fonte di parte, insomma, ma soprattutto una voce della parte “opposta” se si considera il tradizionale schema d’alleanza che, dal dopoguerra, vede l’Italia saldamente dalla parte degli Stati Uniti nel confronto con la Russia.

Eppure, com’è ben noto qui in Italia, il quotidiano sottolinea che il M5s si è pronunciato a favore della rimozione delle sanzioni alla Russia e per l’instaurazione di un clima più amichevole nei reciproci rapporti con Mosca. Secondo Alessandro Di Battista, se si parla di “fake news” la Rai sarebbe molto più prolifica di Sputnik, ha dichiarato.

In un’altra intervista rilasciata al New York Times l’esponente pentastellato Manlio Di Stefano ha confermato come le intenzioni del Movimento siano quelle di opporsi alle sanzioni “per alleviare le sofferenze delle imprese italiane”.

Dall’altra parte dell’oceano questa prossimità dell’Italia, o di alcuni suoi importanti partiti con la Russia desta preoccupazione: “Siamo consapevoli che Putin sta cercando di indebolire le istituzioni europee”, ha detto il senatore Usa Bob Corker, presidente della commissione Relazioni estere, “ha fatto la stessa cosa” non solo negli Stati Uniti, ma anche “in Italia e in altri Paesi”.