(9Colonne) – Mosca, 13 mar – Il nuovo scudo spaziale americano, creato per proteggersi da eventuali attacchi dei cosiddetti “Stati canaglia”, lascia scoperto il fianco sud-orientale dell’Europa, cioè Italia, Grecia e Turchia. Il progetto rischia, dunque, di dividere l’Alleanza atlantica in Paesi di serie A e Paesi di serie B. Per chiarire meglio la questione il generale russo Viktor Yesin fa il punto della situazione in una intervista al Corriere della Sera. “Quel sistema difensivo è contro di noi. Non è assolutamente possibile dare un’altra spiegazione – afferma Yesin -. Anche ipotizzando che l’Iran possa creare un missile capace di colpire gli Stati Uniti le traiettorie passerebbero da tutt’altra parte, attraverso il Mediterraneo e l’Atlantico. Per proteggersi da missili iraniani, bisognerebbe collocare la struttura nel territorio dell’alleato americano più vicino, cioè la Turchia”. Insomma l’efficacia della difesa aumenta avvicinandosi alle rampe di lancio: “Certo e gli americani lo sanno benissimo – prosegue l’esperto russo -, tanto che in Giappone, nell’isola Honsu, hanno posizionato il loro radar più potente”. Gli americani, però, parlano di un sistema esclusivamente difensivo: “Il problema è più complesso – conclude Yesin – se in questa terza zona antimissilistica sarà creata un’infrastruttura, poi aumentare il potenziale sarà semplicissimo. Nel giro di 3-5 anni il numero degli antimissili potrà salire facilmente a diverse centinaia. E allora le capacità difensive della Russia verrebbero ridotte drasticamente”.
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