Economia

La vera storia della turbina che è (quasi) entrata in guerra in Ucraina

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di Giulio Visigalli

Negli ultimi giorni è tornata ad alzarsi la tensione tra Germania e Ucraina, stavolta a causa di una turbina che è essenziale per il funzionamento del Nord Stream 1, il gasdotto che trasporta il gas russo direttamente in Germania. Prima di capire il motivo dell’importanza di questa turbina, cerchiamo di ripercorrere i fatti.

L’innalzamento della tensione a causa della turbina…

A metà giugno, Gazprom, il principale estrattore di gas russo, aveva annunciato la riduzione del 40% del flusso di gas tramite il Nord Stream 1. L’azienda aveva giustificato questa mossa attribuendo la colpa dello stop a un ritardo da parte di Siemens, la multinazionale tedesca che si occupa tra le altre cose di prodotti per la distribuzione di energia elettrica. La turbina in questione si trovava per una riparazione in uno stabilimento del gruppo tedesco situato a Montreal in Canada. Tuttavia, il Canada aveva successivamente bloccato la restituzione della turbina a causa delle sanzioni dei paesi occidentali contro il settore energetico russo. La decisione del Canada, oltre a generare una nuova fiammata del prezzo del gas, ha sollevato non pochi timori per la Germania e per gli altri Paesi che incominciavano a temere il peggio: lo stop definitivo del gas russo, che con tutta probabilità avrebbe scatenato immediatamente una grave recessione per tutta l’Europa.

…poi il sospiro di sollievo

La settimana scorsa la Germania (e non solo) ha tirato un sospiro di sollievo da quando il governo canadese ha accettato di restituire la turbina. L’iniziativa del Canada non è stata presa affatto bene dal governo ucraino, tanto che il ministero degli affari Esteri di Kiev ha chiesto al Canada di annullare immediatamente la decisione. Parole dure anche dal presidente ucraino Zelensky, secondo cui “la decisione del Canada rappresenta un’eccezione alle sanzioni dell’occidente e sarà percepita da Mosca come una manifestazione di debolezza. Ora non c’è dubbio che la Russia cercherà non solo di limitare il più possibile il flusso di gas, ma di chiudere completamente la fornitura all’Europa nel momento più acuto”, aggiunge Zelensky. La preoccupazione ucraina è che la turbina del gasdotto Nord Stream 1 consentirà alla Russia di continuare a utilizzare l’energia come strumento della “guerra fredda” contro l’Europa.

D’altra parte, la Germania respinge le critiche mosse da Kiev e secondo la portavoce del governo tedesco, Christiane Hoffmann, “le sanzioni europee non riguardano il transito del gas”. Anche la Commissione Ue ha confermato le parole della Hoffmann, ribadendo che “le sanzioni non si applicano ai beni o alla tecnologia legata al trasporto del gas”. Inoltre, la Commissione Ue spera che dato “che il blocco della turbina era solo una scusa usata da Mosca per ridurre le consegne di gas. Senza l’alibi della turbina Mosca non avrà più appigli per tagliare il flusso di gas”. Intanto da ieri il Nord Stream 1 è fermo e rimarrà chiuso fino al 21 luglio a causa di lavori di manutenzione annuale di routine. Ma perché è così importante questa turbina?

Perché la turbina è importante?

La turbina oggetto della discordia è di proprietà di Gazprom ma è prodotta dalla società tedesca Siemens. Le turbine a gas azionano i compressori necessari per la pressurizzazione del gas naturale nel gasdotto Nord Stream 1. Come aveva riportato Siemens si tratta di “turbine a gas aereo e derivate e sono utilizzate all’interno del gasdotto da più di 10 anni. In pratica la presenza delle turbine è fondamentale in quanto permette di accelerare il flusso di gas e le turbine devono essere regolarmente revisionate per mantenere il gasdotto operativo.

Come funziona un gasdotto?

Il gas naturale dopo essere estratto viene spostato attraverso le condutture grazie ad una serie di compressioni che creano delle differenze di pressione. Il gas, infatti, scorre da un’area ad alta pressione ad un’area di pressione inferiore. I compressori dei gasdotti sono alimentati da motori elettrici o a gas naturale e hanno lo scopo di comprimere il gas in entrata spingendolo così nel condotto con una pressione più elevata. In poche parole, la turbina che era rimasta bloccata in Canada permette di alimentare dei compressori che consentono di aumentare la pressione necessaria per mantenere il gas in movimento all’interno del gasdotto.