E’ ora di ridurre il portafoglio di bond della Bce, ha detto la sua presidente, Christine Lagarde, parlando al Congresso bancario europeo. Lagarde inoltre ha confermato che “a dicembre definiremo i principi-chiave per ridurre il portafoglio di bond”, pur mantenendo la flessibilità nei reinvestimenti e lo scudo anti-spread. Lagarde ha detto:
“Gli acquisti di attività su larga scala erano necessari per espandere l’orientamento della politica quando i tassi di interesse erano vicini al limite inferiore. Ma nel contesto attuale, e riconoscendo che i tassi di interesse rimangono lo strumento più efficace per definire la nostra posizione politica, è opportuno che il bilancio sia normalizzato in modo misurato e prevedibile. Stiamo entrando in un nuovo ambiente macro in cui le forze che hanno creato un’espansione sostenuta dell’offerta globale e hanno consentito alla domanda globale di agire da ammortizzatore stanno cambiando”.
Poi ha aggiunto:
“Gli effetti di questo spostamento sono incerti, ma non lo è il compito della politica monetaria. L’inflazione nell’area dell’euro è decisamente troppo alta, avendo raggiunto la doppia cifra in ottobre per la prima volta dall’inizio dell’unione monetaria. E con l’inflazione che probabilmente rimarrà elevata per un lungo periodo, dobbiamo monitorare molto attentamente l’evoluzione delle aspettative di inflazione”. […] “Inoltre, sebbene i recenti dati sulla crescita del pil abbiano sorpreso al rialzo, il rischio di recessione è aumentato. Allo stesso tempo, l’esperienza storica suggerisce che è improbabile che una recessione riduca significativamente l’inflazione, almeno nel breve periodo. In questo contesto, mostrare impegno nei confronti del nostro mandato è fondamentale per garantire che le aspettative di inflazione rimangano ancorate e che gli effetti di secondo impatto non prendano piede”.
La Bce e l’inflazione
La Bce farà in modo che una fase di alta inflazione non alimenti le aspettative di inflazione, consentendo il consolidamento di un’inflazione troppo alta. “Abbiamo agito con decisione, alzando i tassi di 200 punti base, e prevediamo di alzare ulteriormente i tassi fino ai livelli necessari per garantire che l’inflazione ritorni tempestivamente al nostro obiettivo di medio termine del 2%”, ha detto la presidente, chiarendo che il punto finale del ciclo di rialzi dei tassi sarà determinato dalle prospettive di inflazione:
“Questo approccio guarda lontano e incorpora tutte le diverse forze che stiamo affrontando: le prospettive per l’economia, la persistenza degli shock, la reazione dei salari e le aspettative di inflazione oltre che la trasmissione della nostra posizione politica. I tassi di interesse sono e rimarranno lo strumento principale per aggiustare il nostro orientamento politico. Ma dobbiamo anche normalizzare gli altri nostri strumenti politici e rafforzare così l’impulso della nostra politica dei tassi”.