L’Arabia Saudita e gli altri Paesi dove si attendono cambi al vertice e instabilità
Secondo quanto scrive il Time, cinque Paesi non democratici andranno incontro nei prossimi mesi a passaggi di potere che potrebbero mettere in pericolo la stabilità politica ed economica interna e di intere regioni. Nei Paesi autocratici, sottolinea il giornale, le transizioni al vertice sono fonte di ansia senza fine.
Arabia Saudita
A soli 31 anni, Mohammed Bin Salman è principe ereditario al trono dell’Arabia Saudita. La carica gli è stata affidata dal re, suo padre, che ha preferito il figlio all’erede designato Mohammed Bin Nayef. Con il re Salman che ha raggiunto gli 81 anni, ci si aspetta che lasci il trono al figlio in tempi brevi. La transizione avverrà in un periodo difficile per il Paese, coinvolto nella guerra in Yemen che non va bene e nella decisione di isolare il Qatar. Ma la questione più grande è capire come l’Arabia si adotterà a un mondo in cui il petrolio potrebbe non recuperare i guadagni persi negli ultimi tre anni, almeno nel futuro prossimo.
Cina
Al congresso del partito comunista atteso per ottobre si attende la sostituzione di cinque dei sette membri del Comitato Permanente, cuore del potere cinese. Per tradizione, un leader dà la sua preferenza verso un potenziale successore nel Congresso del partito comunista che comincia nel suo secondo mandato quinquennale. E’ quello che sta per fare Xi Jinping, che dovrebbe restare al potere fino al 2023. Ma se Xi non riuscisse a individuare il suo successore potrebbe rompere la consuetudine ed estendere la presidenza fino a un terzo mandato. Sun Zhengcai, uno dei concorrenti più probabili è stato rimosso dal potere e accusato di corruzione il mese scorso.
Algeria
Abdelaziz Bouteflika è al potere dal 1999 e da allora non c’è stata nessuna transizione alla presidenza dell’Algeria. Nel periodo precedente alla sua rielezione nel 2014, il presidente è stato colpito da un ictus. Una successione potrebbe avvenire da un momento all’altro. Per la Banca Mondiale l’Algeria è la terza economia più importante in Medio Oriente e Nord Africa ed è l’ottavo Paese esportatore di gas al mondo. Il successore sarà con probabilità scelto da persone vicine al regime con la collaborazione dei militari.
Zimbabwe
Robert Mugabe è al potere dal 1980 ed è accusato di aver instaurato un regime dittatoriale nel Paese, immerso nella miseria economica. Mugabe ha 93 anni e insiste per correre alle prossime elezioni presidenziali del 2018. La scorsa settimana tuttavia la moglie ed ex segretaria Grace Marufu lo ha convinto a nominare un successore. Fra i concorrenti l’attuale ministro della Difesa e la stessa Grace Marufu.
Sud Africa
Una battaglia per la successione in un Paese democratico. Presidente dal 2009, Jacob Zuma è accusato di corruzione e rischia il carcere. L’ex moglie di Zuma e l’attuale vicepresidente sarebbero in gara per la leadership del partito di Zuma. Che non significa avere probabilità di succedere alla presidenza, data la grave perdita di consensi del partito del presidente.