ROMA (WSI) – La crisi del mercato del lavoro è tutt’altro che superata in Italia, dove il tasso di disoccupazione è inaspettatamente balzato al 12,6% in settembre, su livelli che non si vedevano dagli Anni 70.
In seguito al calo degli inattivi, nel mese di settembre il numero degli occupati è aumentato dello 0,4% su agosto (+82 mila ) e dello 0,6% su base annua (+130mila posti).
Lo comunica l’Istat che ha anche annunciato come il tasso di disoccupazione italiano nel mese di settembre sia salito al 12,6% dal 12,5% (rivisto dal 12,3%) di agosto.
Il tasso torna al livello di luglio, il più alto sia dall’inizio delle serie storiche mensili (2004) che dall’inizio di quelle trimestrali (primo trimestre 1977).
Il tasso di disoccupazione nella fascia di età 15-24 anni, ovvero l’incidenza dei giovani disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, si attesta al 42,9% rispetto al 43,7% (rivisto dal 44,2%) di agosto.
A settembre il tasso di occupazione è pari al 55,9% (il più alto dal febbraio 2013), in aumento di 0,2 punti in termini congiunturali e di 0,5 su base annua. Gli occupati – 22,457 milioni – sono in aumento dello 0,4% rispetto ad agosto e dello 0,6% su base annua (+130.000), con una crescita sia tra le donne che tra gli uomini.
Nel mese di settembre il numero di inattivi cala dello 0,9% nel confronto con agosto e del 2,1% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso si attesta al 35,9%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,7 punti su base annua.
Nell’area euro il tasso di disoccupazione è rimasto invariato all’11,5%.