Il lavoro flessibile diventa la regola in casa Schroders, il primo asset manager al mondo a prendere questa decisione. Fino ad ora erano state le società web ad adottare questa modalità di organizzazione del lavoro. Una scelta avanzata per Schroders che vanta oltre 2 secoli di storia e che alla fine del primo semestre dell’anno contava su masse in gestione superiori a 578 miliardi di dollari.
“Questa decisione – spiega Schroders in un comunicato – consentirà ai dipendenti di adottare pratiche di lavoro che rispondano al meglio alle esigenze dei clienti, alle necessità del business e alle specificità lavorative di ciascuna persona, assicurando allo stesso tempo che non vengano meno le interazioni faccia a faccia, per preservare una cultura di collaborazione, innovazione e produttività. Il lavoro flessibile permetterà ai singoli team e dipendenti di decidere quando, come e dove lavorare per supportare al meglio i clienti e la società, senza perdere di vista il valore degli incontri personali e i benefici che essi generano in termini di produttività complessiva”
Non si tratta di una novità per la casa di investimenti britannica, come spiegato dalla responsabile globale per le Risorse Umane, Emma Holden:
““Schroders ha abbracciato la flessibilità lavorativa ben prima del lockdown e i nostri investimenti nella tecnologia per il lavoro da remoto, portati avanti negli anni, hanno permesso al nostro business di procedere regolarmente fin da marzo. D’altra parte, abbiamo concentrato in pochi mesi 20 anni di progressi nell’atteggiamento verso il lavoro flessibile e puntiamo a proseguire in questo slancio. Crediamo che un ripensamento delle regole sulla flessibilità si dimostrerà estremamente positivo per la produttività di Schroders nel lungo periodo, mettendo in luce allo stesso tempo la società come datore di lavoro esemplare e all’avanguardia”.