ROMA (WSI) – Dalla modifica alla totale abolizione: così il Partito democratico sta pensando di cancellare in toto i voucher lavoro così come chiede la Cgil nel quesito referendario che sarà sottoposto, insieme alle norme sugli appalti, agli elettori chiamati alle urne il prossimo 28 maggio.
Lo scopo sarebbe proprio quello di cancellare il riferimento. E’ stato il capogruppo Pd Ettore Rosato a presentare la proposta di abolizione totale dei voucher nel corso di un’assemblea del Pd alla Camera. Rosato ha sottolineato la necessità di evitare distorsioni e scongiurare il referendum sul lavoro in prossimità delle amministrative.
La proposta è quella di abolire del tutto oggi i voucher anche se resta aperta la possibilità alternativa di abolire i voucher lasciando la possibilità di utilizzarli solo alle famiglie. In merito è intervenuto il presidente dell’Inps Tito Boeri il quale ha sottolineato a margine di un convegno in ricordo del giuslavorista Marco Biagi, ucciso dalle Brigate Rosse, che circoscrivere l’uso dei buoni lavoro solo alle famiglie significa cancellare di fatto tale istituto.
Bisogna che il dibattito si concentri sui numeri leggo che si vuole restringere l’uso dei voucher alle sole famiglie. E’ opportuno essere consapevoli che oggi solo il 3% dei voucher viene utilizzato direttamente dalle famiglie e che i voucher oggi sono lo 0,40% del lavorato in media. Se noi circoscrivessimo l’uso alle sole famiglie si ridurrebbe l’incidenza dei voucher sulle ore lavorate allo 0,001%: di fatto vuol dire cancellare questo istituto. Bisogna esserne consapevoli (…) se questa è la scelta vuol dire che i voucher non esistono più di fatto e ci sarebbe un arretramento anche rispetto a quando sono stati introdotti con la legge Biagi“.
La soluzione per Boeri? Il numero uno dell’Inps glissa e afferma:
“Non spetta a me dirla, dico solo che ci sono molte discussioni poco attente ai dati e a come queste eventuali prescrizioni verranno poi attuate”.