Investimenti

Le aste immobiliari perdono quota: primo semestre in frenata

Primo semestre debole per le aste immobiliari, anche se, nel corso del secondo trimestre, la caduta ha messo il freno. È quanto sottolinea lo studio congiunto di Reviva e Immobiliallasta.it. Si è passati da un -22% annuo ( 33.538 aste) del primo trimestre ad un più contenuto -18% registrato tra aprile a giugno (34.736 aste). Pertanto, la media complessiva per il semestre è pari a una diminuzione del 20%.

Le stime sul 2024

Stando alle stime, la debolezza dovrebbe continuare per tutto il 2024, quando si attende che il numero totale di aste oscillerà tra 120.000 e 135.000, per poi stabilizzarsi nel 2025.

“In Italia, il processo che porta un immobile all’asta, dal momento in cui un credito va in default, richiede circa due anni. Questo tempo è dovuto ai vari passaggi procedurali, come la messa in mora, gli atti di precetto, il pignoramento e le nomine dei vari professionisti incaricati. Con il peggioramento della qualità del credito misurata negli ultimi mesi e l’aumento dei crediti in default, ci si aspetta un nuovo aumento del numero di aste, seppur lontano dai numeri del 2019, ma comunque un cambio di direzione, a partire dal 2025/26”ha spiegato Giulio Licenza, Co-Founder e COO di Reviva.

Uno sguardo al semestre

Maggio si è affermato come il mese più vivace, in questo primo semestre 2024, con il maggiore numero di aste fissate pari a 13.351 contro le 11.379 di media del semestre.  Il prezzo complessivo degli immobili in asta è stato di € 7.906.295.801, ovvero il -20,7% rispetto ai € 9.968.690.595 del 2023.

Riguardo la tipologia dei beni messi in asta la componente residenziale è quella che si è ridotta maggiormente calando del -9% a fronte di un aumento della componente non residenziale del 14% e dei terreni del 4,0%. Dato significativo in quanto la tipologia residenziale risulta anche quella più liquida e vendibile.

Sul fronte delle modalità di svolgimento, a partire dal 2020, con l’accelerazione post-pandemica, le aste telematiche hanno guadagnato sempre più spazio. Attualmente, rappresentano il 46% del totale, evidenziando la crescente importanza di questo approccio rispetto alle modalità tradizionali senza incanto o con miste.

L’andamento dei prezzi

Analizzando i prezzi medi delle aste nel 2024 e confrontandoli con la media storica, emergono alcune tendenze significative: il prezzo medio degli immobili residenziali si è mantenuto quasi invariato, passando da 84.688€ a 84.645€, con una variazione minima dello 0,1%.

Allo stesso tempo, gli immobili non residenziali hanno visto un calo più consistente, con una riduzione di prezzo medio da 177.914€ a 167.057€, pari al 6,1%.

Anche i terreni hanno subito una diminuzione dei prezzi, scendendo da 104.778€ a 95.341€, segnando una diminuzione del 9%, tuttavia quest’ultimo dato è meno rappresentativo in quanto influenzato anche dal fatto che i terreni possono avere prezzi sensibilmente diversi in base alla tipologia.

Nello specifico, in base a quanto rilevato da Immobiliallasta.it, con maggior focus sul comparto residenziale, nel secondo trimestre 2024 i prezzi al metro quadro delle case singole all’asta hanno registrato un aumento del 3%, le ville hanno visto un aumento dei prezzi pari al 14%, mentre gli appartamenti hanno segnato un calo dello 0,9%. Per gli immobili non residenziali, il mercato ha mantenuto una stabilità generale, con variazioni significative solo nelle tipologie meno numerose come palazzi e hotel, che per questo tendono a fluttuare maggiormente. Le attività commerciali invece, hanno registrato un aumento dei prezzi del 15% rispetto al trimestre precedente.

“Come si evince dall’analisi di Immobiliallasta.it, analizzando i prezzi in euro delle case al metro quadro, si osserva un leggero recupero nel comparto residenziale rispetto al primo trimestre del 2023, mentre rimangono stabili gli immobili non residenziali. Per quanto riguarda l’offerta di immobili residenziali, solitamente più facili da vendere e con un mercato più dinamico, si è evidenziato un calo. Allo stesso tempo, è aumentata l’offerta di immobili non residenziali, con maggiore difficoltà di vendita, a causa di un mercato più ristretto” ha dichiarato Ivano De Natale, Ceo e Co-Founder di Immobiliallasta.it.