I titoli ”big-cap” delle aziende ad alta capitalizzazione sono all’improvviso fiacchi.
Che sia un segno che il mercato stia cambiando rotta?
Gli esperti del mercato Usa da tempo suggeriscono di tenere un occhio sulle “big-cap”; se il loro andamento dovesse essere inferiore alla media, potrebbe dare il via ad un calo generale del mercato.
Secondo J.P. Morgan Securities, che segue l’andamento settimanale dei 50 piu’ grandi titoli mondiali, la scorsa settimana e’ stata particolarmente magra per le big-cap.
Le cinquanta societa’ considerate erano mediamente in ribasso dell’1,3%; 30 avevano perso terreno, 19 erano in rialzo e una invariata. Solo 15 avevano superato lo 0,8%, il rialzo registrato nello stesso periodo dall’indice S&P 500.
Di maggiore interesse e’ pero’ il fatto che tra i dieci titoli in maggior declino, quattro erano aziende di telecomunicazione e quattro di societa’ tecnologiche, i due gruppi che hanno finora guidato la crescita del mercato.
AT&T (T) e’ scesa del 7,7%, British Telecom (BTY) del 7,6%, Sun Microsystems (SUNW) ha perso il 6,3%, Coca Cola (KO) il 5,8% e Glaxo Wellcome (GLX) il 5,5%.
Quest’ultima ha anche registrato una delle peggiori performance tra le 50 big-cap mondiali, chiudendo l’anno a -22% , battuta solo da Novartis AG (NVTSY) a -26% e seguita da un’altra farmaceutica, Pfizer (PFE) a -19%. In grossa perdita per il 1999 sono anche Bank of America (BAC) a -16 ½ % e Coca-Cola (KO) a -13%.
Nonostante lo scivolone della scorsa settimana, le 50 piu’ grandi aziende hanno quest’anno guadagnato mediamente il 42%. In cima alla classifica si e’ piazzata la giapponese NTT Mobile Communications (MBNXY) con un incremento del 318%, seguita dalla canadese Nortel Networks (NT) con il 261%, da Sun Microsystems con il 250%, dalla giapponese Seven-Eleven (SVELY) a +229% e da Oracle Corp. (ORCL) a + 211 ½ %.