Le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica hanno raggiunto la soglia di 324,8 miliardi di euro nei primi 9 mesi del 2019, segnando un incremento di 3,12 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1%). Lo ha reso noto il Ministero dell’economia e delle finanze attraverso un comunicato.
“Il dato – spiega il ministero dell’Economia e delle Finanze – continua a essere condizionato dalla variazione negativa del 2,3%, registrata nel trascorso mese di febbraio, determinata dall’andamento dei versamenti dell’imposta sostitutiva sui risultati delle gestioni individuali di portafoglio (-665 milioni) e dell’imposta sostitutiva dovuta sulle forme pensionistiche complementari ed individuali (-712 milioni)”.
Nel dettaglio, il mese di settembre ha mostrato un notevole incremento di gettito pari a 6.994 milioni (+23,6%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente”.
In questo caso, spiega il Mef, l’andamento è stato influenzato dalle entrate delle imposte autoliquidate con un gettito Irpef pari a 4.888 milioni (+3.875 milioni) e Ires pari a 3.329 milioni (+2.476 milioni), legato alla proroga al 30 settembre dei termini di versamento di tutte le imposte autoliquidate per i soggetti che svolgono attività economiche per le quali sono stati approvati gli indicatori di affidabilità (Isa).
Analizzando le singole voci emerge che le imposte dirette sono pari a 174,4 miliardi di euro, con un incremento di 1.372 milioni di euro (+0,8%) rispetto al medesimo periodo del 2018.
Le imposte indirette, che ammontano a 150,3 miliardi di euro, registrano una variazione positiva di 1,7 miliardi di euro (+1,2%).
Le entrate dai giochi ammontano a 11,5 miliardi di euro (+7,6%).
Le entrate tributarie erariali derivanti dall’attività di accertamento e controllo si attestano a 8,6 miliardi di euro (+1,478 miliardi di euro, +20,6%) di cui: 4,545 miliardi (+25,8%) sono affluiti dalle imposte dirette e 4,093 miliardi di euro (+15,4%) dalle imposte indirette.