Le indagini sulle conoscenze finanziarie degli italiani, di solito, confermano le mancanze in materia senza offrire grandi spunti sul contesto più ampio delle scelte dei risparmiatori.
Il report Consob sugli Investimenti finanziari delle famiglie italiane, pubblicato questo mese, riesce però a fotografare un pezzo di questa complessità.
A fine 2018, il 30% delle famiglie italiane dichiara di possedere almeno un’attività finanziaria, rappresentata da fondi comuni e titoli di Stato italiani, rispettivamente nel 26% e nel 18% dei casi (il dato risulta stabile rispetto al 2018).
La mancanza di risparmi rappresenta il maggior deterrente all’investimento, seguito dalla mancanza di fiducia nel sistema finanziario.
Queste indicazioni trovano una associazione negativa con alcuni tratti personali, quali l’avversione al rischio e alle perdite, la tendenza a procrastinare e la propensione a provare disagio rispetto alla gestione delle questioni economiche.
Viceversa, la partecipazione ai mercati finanziari risulta più frequente tra gli individui con maggiori livelli di istruzione, conoscenze finanziarie e abilità di calcolo, nonché tra gli intervistati tolleranti verso perdite di piccola entità o circoscritte al breve termine, propensi all’ottimismo e che si percepiscono efficaci nel perseguimento di obiettivi economico-finanziari.