Le famiglie italiane che hanno un patrimonio di almeno 500.000 euro e che affidano alle strutture di Private Banking circa 850 miliardi di euro di risparmi per investimenti.
Così emerge dal secondo Rapporto Aipb-Censis, intitolato “Gli italiani e la ricchezza. Affidarsi al futuro, ripartire dalle infrastrutture”, secondo cui alla fine del 2018 la ricchezza complessiva (finanziaria e immobilare) delle famiglie ammontava a 4.218 miliardi di euro.
Il rapporto scatta una fotografia chiara del portafoglio degli italiani in cui emerge in primo luogo come la corsa alla liquidità non si ferma.
In merito alle attività finanziarie degli italiani in pole position troviamo il contante e i depositi bancari, con 1.390 miliardi di euro, pari al 33% del totale e una crescita del 13,7% rispetto a dieci anni fa.
E’ boom anche per le riserve assicurative, pari al 23,7% del portafoglio, con un aumento del 44,6% in dieci anni.
Crollano invece titoli obbligazionari (pesano per il 6,9% del portafoglio, erano pari al 21% dieci anni fa) e azioni (-12,4% dal 2008).
Secondo il Censis la crisi economica ha confermato il trend per cui con il crescere dell’età aumenta anche la ricchezza finanziaria della famiglia, rafforzandolo ulteriormente.
Infatti, si allarga la forbice tra chi dispone di maggiore capacità finanziare – le famiglie il cui capofamiglia ha tra i 55 e i 64 anni – e le giovani famiglie: il differenziale tra i valori mediani era 3.943 euro nel 2006, oggi è pari a 5.033 euro.
La crisi economica ha dunque penalizzato più le giovani famiglie: presumibilmente, la precarietà e l’incertezza dal punto di vista professionale che hanno colpito le giovani generazioni sono andate ad aggiungersi alla condizione per cui tali tipologie familiari, di più recente costituzione, hanno avuto poco tempo per accumulare ricchezza.
Cresce invece la ricchezza finanziaria mediana degli over 64 anni, che negli anni hanno visto un tendenziale aumento della propria quota di ricchezza.