La pandemia ha dato origine a un fenomeno ribattezzato in America “Great Resignation”, ovvero le grandi dimissioni, ossia un aumento delle persone che lasciano il loro lavoro. Un questione che però non riguarda solo gli Stati Uniti, ma anche l’Italia. Lo scorso ottobre, in un’analisi pubblicata su Lavoce.info, Francesco Armillei, assistente di ricerca presso la London School of Economics e membro del think-tank Tortuga, ha calcolato tra aprile e giugno 2021, 484 mila dimissioni su un totale di 2,5 milioni di cessazioni. Si parla di un +37% sul primo trimestre del 2021, +85% sul 2020 e +10% sul 2019. Un fenomeno successivamente confermato dai dati del Ministero del Lavoro che, in un’analisi per il periodo che va dal 1 aprile al 10 novembre, ha comunicato che le dimissioni volontarie sono pari a 1.195.875 , con un aumento del 23,2% rispetto al medesimo periodo del 2019. Le “grandi dimissioni” riguardano anche i consulenti finanziari?
Grandi dimissioni e consulenza finanziaria
Manish Dave, senior vice president, business development e consulente per la selezione della società della società americana di servizi finanziari Ameriprise Financial, in un editoriale per Cnbc ha scritto in proposito: “Nei periodi di incertezza, i consulenti bramano la stabilità e vogliono lavorare con un’azienda che abbia le basi finanziarie per superare la tempesta. Quando l’economia è va bene, potrebbero essere attratti da maggiori stipendi e flessibilità”. Tuttavia, il contesto non è così definito in questo momento: abbiamo preoccupanti tensioni geopolitiche, in primis la crisi in Ucraina, ma al contempo la disoccupazione non è così preoccupante. I dati dell’Istat dei giorni scorsi hanno rilevato al contrario un record di occupazione a marzo nel nostro paese: 59,9% (+0,3%), ossia il massimo dall’inizio delle serie storiche (2004). Gli investitori hanno accumulato enormi guadagni dal mercato azionario negli ultimi anni, ma l’inflazione sta erodendo quei rendimenti. Allo stesso tempo, alcuni esperti avvertono che una prossima ondata di Covid-19 potrebbe essere in arrivo.
Manish Dave ha parlato con i consulenti delle loro carriere e tre temi sono emersi in modo prepotente. Innanzitutto, i consulenti finanziari intendono lavorare per società che condividono i loro valori. L’allineamento dei valori si estende anche al livello della pratica individuale. “Molti consulenti con cui parlo sono interessati non solo a cambiare azienda, ma a unire le forze con altri consulenti che possono aiutarli a servire i clienti e a crescere. L’approccio del modello di squadra esiste da molto tempo, ma è ancora più attraente oggi, a causa delle sinergie create attraverso la tecnologia che consente ai consulenti di integrare le loro specialità e fornire una consulenza potente e completa ai clienti”, spiega il consulente di Ameriprise Financial.
Il supporto e le risorse sono la seconda priorità per i consulenti finanziari. “I consulenti vogliono un’azienda che possa fornire loro una ricerca solida, profonde capacità di pianificazione finanziaria e supporto quando e come ne hanno bisogno”, sottolinea Dave.
Anche la tecnologia gioca anche un ruolo enorme nell’influenzare la decisione di un consulente di rimanere o lasciare la sua mandante. “I clienti si sono abituati a una maggiore flessibilità e disponibilità. Si aspettano quindi di essere in grado di lavorare con i loro consulenti in qualsiasi momento, ovunque e su qualsiasi dispositivo. I consulenti si aspettano a loro volta che la loro rete fornisca sistemi mobili, integrati e sicuri che guidino la soddisfazione del cliente e l’efficienza della pratica”.
E’ ora di cambiare lavoro?
Sul tema, Manish Dave suggerisce: “Se l’ambiente attuale vi sta facendo pensare alla prossima mossa nella vostra carriera, questo è il momento di valutare ciò che la vostra azienda ha da offrire. E prendete esempio dai vostri colleghi: valori condivisi, supporto e risorse per la crescita e la tecnologia possono cambiare le carte in tavola quando si tratta di raggiungere gli obiettivi che avete per voi stessi e la vostra carriera”.