Economia

Le imprese prevedono nuove assunzioni nel 2018, ottimismo record

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Che siano solo propositi del nuovo anno o serie intenzioni, i dati dell’ultimo International Business Report di Grant Thornton dicono così: il 28% delle imprese italiane prevede di fare assunzioni nel 2018. Una percentuale più bassa rispetto a quella registrata a livello internazionale, dove le aziende che prevedono di allargarsi in termini di personale sono il 40%, ma comunque maggiore rispetto allo scorso anno.

Il 48% delle aziende del nostro Paese è fiduciosa anche in un aumento dei ricavi nel prossimo anno. In barba all’automazione e ai robot che stanno cominciando a sostituire i lavoratori, le realtà produttive in tutto il mondo mostrano di avere bisogno di nuovi occupati. “Nonostante i timori sull’eccessivo aumento delle macchine“, commenta Alessandro Dragonetti, co-managing partner di Bernoni Grant Thornton, “per molte imprese il modo più facile e più veloce di far fronte a livelli di domanda crescenti è assumere personale”.

Il desiderio di estendere il numero di dipendenti riflette un buon livello generale della domanda. Lo testimonia la percentuale di imprese che si dichiarano preoccupate dalla scarsità di ordinativi, scesa al 23% a livello mondiale, il dato più basso registrato da dieci anni dall’International Business Report. La fiducia delle imprese le spinge a incrementare i prezzi: il 36% pensa di farlo nel 2018.

La metà delle aziende mondiali – lo scorso anno la percentuale era del 41 – prevede profitti più elevati nel prossimo anno e il 36% vorrebbe aumentare gli investimenti in impianti e macchinari. Fra i Paesi più ottimisti per l’anno nuovo ci sono gli Stati Uniti, con una percentuale del 79%, la Cina, che segue con il 78% e in terza posizione il Giappone, dove le imprese sono tornate positive per la prima volta dopo tre anni. Nel Regno Unito l’ottimismo è invece sceso al 12% contro il 26% dello scorso anno.