ROMA (WSI) – Il mondo dell’economia e della finanza guarda con apprensione al voto italiano e si interroga sugli scenari post elettorali. Nessuno dei candidati delle sei coalizioni convince pienamente, ma tutti condividono sul fatto che la campagna elettorale sia stata condotta su promesse vaghe, mentre da martedì sarà cruciale come l’Italia si relazionerà con i partner europei.
I voti ai leader delle sei coalizioni sono stati assegnati da Carlo Gentili, amministratore delegato di Nextam Partners; Alberto Foà, presidente di AcomeA, Sgr indipendente; Mario Spreafico, direttore investimenti di Schroders Italia, un gruppo che a livello globale gestisce 254,5 miliardi di euro di asset
PIERLUIGI BERSANI
Gentili. Voto 6,5. La persona è affidabile, ma trae consenso da forze politiche e strutture che non lo sono altrettanto e sono estremamente conservatrici
Foà. Voto 4. Sui tagli e sulle spese non è stato circostanziato, la sua resta un’impostazione dirigista e poi la forte componente “fassiniana” nel partito è molto temibile sul fronte del business.
Spreafico. Voto 6. Si è mosso bene. Appare un’ipotesi stabile in un percorso di politica economica. Con il presidente francese Francois Hollande potrebbe formare un’asse di “resistenza” alle politiche di eccessivo rigore della cancelliera tedesca Angela Merkel. Un’ipotesi che piace più dei contenuti programmatici su cui pesa la vicinanza ai sindacati che potrebbe frenare le riforme.
SILVIO BERLUSCONI
Gentili. Voto 4. In inglese si direbbe unfit, non è riproponibile oggi.
Foà. Voto 3. Poco credibile.
Spreafico. Voto 6. C’è pressione contro di lui da parte dei mercati internazionali, ma in un’ottica di medio-lungo periodo la possibile alleanza con il centro di Mario Monti rappresenta un punto di vantaggio per gli investitori. Un’intesa con i centristi appare infatti più facile e duratura rispetto a qualla ipotizzata con il Pd
MARIO MONTI
Gentili. Voto 8. La personalità e il programma migliore, con degli alleati residuo di un passato che non deve tornare.
Foà. Voto 3. Doveva tagliare la spesa pubblica, invece ha solo aumentato le tasse. Ha deluso: si è dimostrato sempre dalla parte dei poteri e forti. Poteva fare molto invece ha fatto poco e nulla in un momento in cui avrebbe potuto osare molto di più proprio per la natura tecnica del suo governo.
Spreafico. Voto 5. Ha deluso. Da solo è credibile, ma non ha una coalizione solida alla spalle. E’ un generale senza esercito. La sua candidatura spacca l’architettura bipolare presente ormai in ogni Paese democratico. Ha condotto la sua campagna elettorale facendo il bilancio del suo governo, ma pesa il suo essersi piegato alla Germania.
BEPPE GRILLO
Gentili. Non classificato. Improponibile e inqualificabile.
Foà. Voto 5. Alcune buone idee, altre un po’ troppo “luddiste” ignorano un mondo economico globale e sempre più competitivo.
Spreafico. Voto 5. Molte cose che dice sono giuste, ma vengono messe in campo in modo violento e aggressivo. Nei fatti il suo isolazionismo unito alla voglia di fare tutto da solo rischia di trasformarsi in una cosa anarchica. Genera confusione si pone fuori dall’arco bipolare degli ultimi anni.
ANTONIO INGROIA
Gentili. Non classificabile. Una figura preistorica devastante per il Paese.
Foà. Voto 3. E’ un personaggio dostoevskiano e nichilista.
Spreafico. Voto 4. La sua proposta politica sembrava fatta per essere accolta dal Centrosinistra. Non si capisce perché abbia deciso di andare da solo spaccando l’architettura del bipolarismo. La sua identità politica resta un punto interrogativo.
OSCAR GIANNINO
Gentili. Non classificabile. Fuori concorso.
Foà. Voto 7. Appare il più determinato sul fronte dei tagli alla spesa e alle tasse. Bene anche il piano sulle liberalizzazioni
Spreafico. Voto 4. La sua proposta politica sembrava fatta per essere accolta dal Centrodestra. Non si capisce perché abbia deciso andare da solo spaccando l’architettura del bipolarismo. La sua identità politica resta un punto interrogativo.
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