Molti lettori mi hanno chiesto ultimamente le mie “previsioni” sul mercato. E’ facile fare le previsioni non è questo il problema. Il problema è che le previsioni sono ipotesi probabilistiche, possiamo stabilire che probabilmente il mercato seguirà uno o più percorsi possibili, sono un po’ come le previsioni del meteo: infatti sappiamo come le previsioni del meteo devo essere continuamente riviste e corrette. Proprio come per le previsioni del meteo, negli investimenti il problema non quello di trovare previsioni ben fatte: ci sono anche troppe previsioni su internet, spesso gratuite.
Il vero problema nel mondo degli investimenti è saper come agire quando gli eventi si discostano dalle previsioni. Nella mia attività di consulenza su portafogli utilizzo delle previsioni, o meglio, delle analisi, che ricevo sempre a pagamento e solo da fonti indipendenti. Io utilizzo analisi preparate da terzi per un motivo ben preciso: gli analisti che mi forniscono le loro “previsioni” non sanno quali strumenti ho in portafoglio, non sanno cosa ho consigliato ai miei clienti, e dunque questo garantisce una certa imparzialità da parte dell’analista.
Dal momento in cui l’investitore prende posizione su un certo mercato o titolo, quel investitore rischia di perdere l’obiettività rispetto a quel investimento, nei momenti critici di mercato c’è il rischio di interpretare i grafici in modo soggettivo (sperando in un rialzo) e non in modo oggettivo. Chris Kimble che seguo da anni, spesso mi invia dei grafici senza dirmi di quale grafico si tratta, chiedendomi se venderei o se comprerei, e solo dopo la mia risposta mi dice di quale investimento si tratta. Questo sarebbe il modo perfetto per analizzare un mercato: partendo dal grafico senza sapere di cosa si tratta!Il libro “Being Right or Making Money” di Ned Davis affronta proprio questo tema.
L’autore Ned Davis (analista e gestore di successo con 40 anni di esperienza), spiega cosa conta per avere successo con gli investimenti: non è la capacità di fare sempre le previsioni giuste, è la capacità agire di fronte agli eventi. Qualcuno penserà che per fare profitti sia necessario fare le previsioni giuste, però non è così. Nel libro, Davis racconta molti casi di gestori di successo che avevano sbagliato le previsioni di mercato che si fanno periodicamente, però avevano comunque prodotto rendimenti positivi, anno dopo anno, nonostante le loro “previsioni” fossero spesso errate. Infatti, questi gestori avevano la disciplina e forza psicologica di cambiare strategia, cioè di cambiare idea e agire, quando la situazione di mercato cambiava, quando la realtà non seguiva le loro previsioni. Il messaggio di Ned Davis è quello di agire, di avere il coraggio di cambiare idea, e non preoccuparsi di dimostrare a tutti costi di non voler mollare le proprie previsioni.
In effetti, secondo Davis ciò che accomuna gli investitori di successo consiste in 4 caratteristiche chiave
- Gli investitori di successo utilizzano indicatori e dati oggettivi, separando le loro emozioni dalle loro decisioni d’ investimento, concentrandosi su ciò che il mercato ci sta dicendo. Un errore comune di molti investitori è, ad esempio, quello di impostare la strategia di portafoglio secondo ciò che il mercato “dovrebbe fare”, oppure scegliere un investimento perché “tutti sanno” che salirà, oppure scegliere investimenti “che piacciono” perché in passato hanno dato profitti, ed evitando investimenti che “non piacciono” perché in passato hanno procurato perdite.
- Gli investitori di successo sono disciplinati, stabilendo a priori in quali condizioni bisogna cambiare strategia e in quali casi bisogna stare fermi.
- Gli investitori di successo non hanno paura di cambiare idea, e non si sentono di doversi giustificare: sono flessibili.
- I migliori investitori cercano di limitare le perdite di portafoglio visto nel suo complesso.
Perciò oggi condividerò ciò che vedo sul mercato attualmente. Usiamo i grafici per vedere come impostare una strategia operativa. Partiamo dalla borsa americana (indice Dow Jones e SP 500): ho la sensazione da molto tempo che la banca centrale Americana (FED) vuole evitare crolli violenti di mercato (azionario ed obbligazionario), però negli ultimi mesi ho l’impressione non vogliono creare altre bolle speculative. Dunque ci troviamo in una situazione dove quando il mercato scende troppo, arriva qualche annuncio di nuova moneta (oppure la promessa di non alzare i tassi), mentre quando il mercato sale oltre una certa soglia, arriva qualche annuncio di meno moneta, di tassi di interesse presto più alti . E così abbiamo una situazione in cui azioni ed obbligazioni salgono del 15% per qualche mese, poi scendono del 15% per qualche mese, poi salgono del 15% e avanti così. Vi riporto un grafico del Dow Jones dal 2004 ad oggi dove sono segnati tutti gli annunci più importanti da parte della FED, BCE, e BOJ degli ultimi mesi.
Ho inserito una linea verde di supporto, linea molto importante. Ogni volta che il mercato è arrivato a toccare questa linea verde, in qualche modo è riuscito a trovare fiducia nelle banche centrali, e ripartire. Questa linea verde per me è diventato un livello importante da monitorare: se il mercato americano dovesse scendere definitivamente sotto questa linea verde, non crederò più in uno scenario laterale per il mercato, e dovrò adottare una strategia diversa, una strategia ribassista. Il vero problema poi è che non si può aspettare troppo per agire: se il mercato dovesse davvero rompere questo supporto importante, potrebbe andare giù molto velocemente, dunque bisogna tenerlo presente nella gestione del portafoglio. Dunque non solo bisogna avere un’impostazione abbastanza flessibile oggi: è necessario avere strumenti in portafogli facili da liquidare. In altre parole, siamo tutti costretti ad agire quasi da trader più che da investitori fino a quando il mercato non smetta di essere QE-dipendente.
Dow Jones grafico settimanale dal 2004 ad oggi segnato da annunci delle banche centrali:
Anche Kimble vede un mercato incerto in cerca di direzione
Kimble segnala come il livello dei 2150 punti dell’indice S&P 500 deve essere superato in chiusura settimanale per interrompere il trend negativo di breve periodo.
Un aspetto da tener presente è quando un metodo di analisi diventa troppo diffuso, spesso non funziona più. Infatti qualche volta mi è capitato di vedere una certa situazione grafica, un certo scenario di mercato, e poi scoprire che gli analisti grafici che seguo hanno le stesse “previsioni”: in questi casi inizio a dubitare la previsione stessa, perché mi sembra troppo ovvia, e mi chiedo cosa ci sta sfuggendo. Analizzerò meglio questo problema nel prossimo articolo, dedicato ai pensieri di “secondo livello”.
I lettori che vogliano proporre argomenti oppure chiedermi di analizzare qualche strumento di investimento tramite questa rubrica possono inviare le loro richieste a info@idapagnottella.it.
Tutti gli articoli precedenti della rubrica potete trovarli al seguente link: Corso Autodifesa
Dott. Ida Pagnottella
Consulente finanziario indipendente fee only dal 2005, è stata uno dei primi consulenti finanziari indipendenti in Italia. Nata e crescita in Canada, vive in Italia dal 1987, dopo la laurea di è specializzata presso la SDA Bocconi in gestione di patrimoni privati. Prima di svolgere la professione di consulente finanzario, ha lavorato come promotore finanziario, e come docente free lance insegnando strumenti finanziari, teoria di portafoglio e normativa finanziaria, collaborando anche come assistente presso la Libera Università di Bolzano. Dal 2015 collabora con lo studio Lupotto & Partners di Torino.
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