Roma – Sono considerate dal governo e Confindustria “il tessuto economico fondamentale della nostra economia”. Ma sono quelle su cui la cresi fa sentire maggiormente il suo peso. Nel 2011 sono state ben 11.615 le imprese italiane costrette a chiudere i battenti per fallimento, un dato mai toccato in questi ultimi quattro anni di grave crisi economica. A essere in difficolta’ sono sopratutto le aziende piu’ piccole.
A lanciare l’allarme e’ uno studio curato dalla Cgia di Mestre, che parla di “un record che ci segnala quanto siano in difficolta’ le imprese italiane, soprattutto quelle di piccole dimensioni”.
“La stretta creditizia, i ritardi nei pagamenti e il forte calo della domanda interna – segnala il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi – sono le principali cause che hanno costretto molti piccoli a portare i libri in Tribunale.
Purtroppo, questo dramma non e’ stato vissuto solo da questi datori di lavoro, ma anche dai loro dipendenti che, secondo una nostra prima stima, in almeno 50.000 hanno perso il posto di lavoro”.