Il nuovo esecutivo Conte bis prepara la strada della legge di bilancio 2020 e secondo quanto hanno riferito a Reuters tre fonti a conoscenza del dossier il governo annuncerà per il prossimo anno un obiettivo di crescita a +0,6% nel nuovo quadro macroeconomico e di finanza pubblica.
Si tratterebbe di una revisione al ribasso visto che il target precedente fissato ad aprile indicava una crescita di +0,8%. Il 2019 si dovrebbe così chiudere a +0,1% a fronte del precedente 0,2%, dicono sempre le fonti. L‘obiettivo di deficit dovrebbe essere fissato a quota 2,2% del Pil a fronte di un tendenziale di 1,6 o 1,5%, dicono le fonti. Sempre secondo le fonti, il deficit 2019, indicato al 2,04% lo scorso luglio, dovrebbe rivelarsi migliore delle attese mentre i target di indebitamento non sono ancora definitivi e potrebbero cambiare in funzione del negoziato in corso con la Commissione europea. Una delle fonti in particolare riferisce che Bruxelles è disponibile a concedere margini in bilancio, purché il deficit strutturale resti invariato nel 2020 rispetto al 2019.
Venerdì 27 settembre è il termine ultimo per ufficializzare i nuovi obiettivi tramite la Nadef, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Tra i vari temi che potrebbero entrare nella legge di bilancio 2020 uno particolarmente caldeggiato dal governo è il taglio delle tasse sul lavoro.
La traiettoria della direzione della politica economica è molto chiara: abbassare l’Iva e liberare risorse per il cuneo fiscale. Questi fondi che andremo a recuperare saranno a favore dei lavoratori. Vogliamo fare in modo che i lavoratori abbiano in busta paga più soldi da spendere. Questo è il modo migliore per incrementare i consumi interni perché favorisce le famiglie.
Così ha detto il Premier Giuseppe Conte da New York, in occasione dell’Assemblea generale dell’Onu.