ROMA (WSI) – Con la sua legge di stabilità, l’Italia rischia di non rispettare le regole del Patto di stabilità. Le indiscrezioni sul verdetto dell’Unione europea sulla manovra firmata dal governo Renzi vengono confermate, con il vicepresidente della Commissione Ue Dombrovskis che afferma, riferendosi alla legge di stabilità, che “per ora non c’è né l’ok flessibilita’ né il giudizio di conformità” sull’Italia.
Motivo? La decisione di abolire la tassa per la casa. Secondo la Commissione europea, di fatto:
Le recenti decisioni per la tassazione sulla casa non appaiono in linea con l’obiettivo di avere una struttura dell’imposizione più efficiente, spostando il carico fiscale dai fattori produttivi verso altri basi di reddito.
Si parla di “rischio di non conformità al Patto di stabilità” in quanto, secondo la Commissione Ue, nonostante il rapporto deficit/Pil dell’Italia sia sotto la soglia del 3%, la legge di Stabilità potrebbe provocare una “deviazione significativa” dal pareggio di bilancio. Questo il testo riferito alla manovra. L’Italia è:
a rischio di non rispetto del patto di stabilità e di crescita, in particolare, sulla base delle stime macro-economiche della Commissione, c’e’ un rischio di deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine nel 2016″.
Il giudizio, anticipato ieri da Il Sole 24 Ore Radiocor, è contenuto nell’opinione sulla finanzaria 2016. A questo punto, l’esecutivo europeo continuerà a monitorare “da vicino” l’Italia, rinviando il giudizio definitivo alla valutazione del prossimo programma di stabilità che i governi devono inviare alla Commissione ad aprile.
Da segnalare che la categoria di “rischio di non conformità” è una delle quattro in cui vengono inserite di norma le bozze di bilancio che vengono presentate all’esame di Bruxelles.
Le altre due sono “non conforme” – nel caso in si chiede che vengano apportate modifiche – “largamento conforme” e “conforme”.
Inoltre, la conclusione a cui arriva Bruxelles è la seguente:
Sulla base dello scenario istituzionale l’Italia rispetterà la regola del debito solo nel 2019.
Più precisamente”sulla base delle stime della Commissione l’Italia non rispetterà la regola del debito alla fine del periodo di transizione (ovvero quello compreso negli anni 2014-2016 ), dal momento che il rapporto debito/pil sarà considerevolmente più alto sia nel 2016 che nel 2017 con uno scarto di 3,7% e di 3,1% rispettivamente”.
In ogni caso, nel documento di analisi che accompagna l’opinione sulla Legge di Stabilità, la Commissione europea afferma che l’Italia può beneficiare del riconoscimento della flessibilità per le spese per progetto di investimento co-finanziati dalla Ue.
Nel 2016 i criteri di eleggibilità sulla base delle stime Ue appaiono essere rispettati.
Tra i motivi gli investimenti pubblici, che saliranno marginalmente rispetto al 2015 dello 0,9% su base annua, e il deficit di bilancio strutturale, che sarà inferiore alla soglia che assicura un margine di sicurezza contro il rischio di superare la soglie di deficit/pil nominale del 3%.