Società

Legge elettorale, Grillo lancia referendum online tra il popolo M5S

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ROMA (WSI) – Oggi nuovo referendum on line, ma solo se «iscritto certificato», sulla legge elettorale che verrà presentata in Parlamento dai «portavoce» M5s. È il blog di Grillo a confermare che «il sistema di votazione sarà attivo dalle ore 10 alle ore 19».

«Il primo quesito è tra proporzionale e maggioritario. Il professor Aldo Giannulli in un video – si legge in apertura di sito – ha argomentato i pro e i contro delle due scelte e ha risposto alle domande durante l’ultima settimana sul suo blog e in diretta su La Cosa. Se vuoi puoi vedere (o rivedere) la registrazione prima del voto».

«Il tuo voto per partecipare a una scelta fondamentale – ricorda il blog di Grillo – è importante, essere cittadino attivo è un tuo diritto. Informazione e condivisione sono le parole della democrazia, ignote ai partiti che si riuniscono nelle loro sedi tra pregiudicati, pagate dai finanziamenti pubblici, in privato, per decidere le sorti di 60 milioni di cittadini italiani trattati come sudditi, tenuti fuori dalla porta del Potere. Per fine febbraio la legge elettorale del M5S nelle sue linee essenziali – si sottolinea – sarà pronta».

Se non cambia «noi di Sel voteremo contro l’Italicum». Lo ha sottolineato il presidente del partito Nichi Vendola, ospite di `Agorà´ su Raitre. «Siamo di fronte -ha aggiunto- a un atteggiamento inaccettabile, quello del prendere o lasciare. E siamo anche di fronte a uno strano valzer tra Renzi e Berlusconi che avviene sulla pista dell’ambiguità». «Lo dico a Renzi: non si può parlare di riforma elettorale dimenticando improvvisamente quella questione che è stata la centro della contesa nel Pd: il tema del conflitto di interessi. Anche l’ineleggibilità per conflitto di interessi deve essere affrontata. Altrimenti non è un accordo limpido, ma un valzer col Caimano”.

Del testo di riforma elettorale si torna oggi a discutere nella commissione Affari costituzionali di Montecitorio dove già ieri Emanuele Fiano, capogruppo del Pd, aveva illustrato le linee guida delle norme scaturite dall’accordo tra Renzi e Berlusconi. D’Attorre ne ha contestato l’impianto e i listini bloccati senza le preferenze annunciando emendamenti. Gaetano Quagliariello, ministro per le Riforme, intervenendo nei lavori della commissione, ha sollevato dubbi di costituzionalità sul premio di maggioranza che sarebbe sproporzionato rispetto alla soglia da raggiungere. Toccherà intanto al relatore Francesco Paolo Sisto, Forza Italia, presentare formalmente il testo che dovrà essere votato come base del lavoro della commissione e sul quale potranno essere presentati emendamenti venerdì prossimo.

Potrebbe esserci poi lo spostamento della discussione nell’Aula della Camera a mercoledì 29 gennaio rispetto a lunedì 27 come programmato precedentemente, perché il Congresso di Sel, fissato a Riccione da venerdì a domenica prossimi, impedisce alla commissione Affari costituzionali di lavorare nel fine settimana. Sarà interessante verificare come agirà la minoranza del Pd nel corso dell’iter parlamentare della riforma elettorale.

Se D’Attorre si dice pronto a presentare l’emendamento per reintrodurre le preferenze che avrebbe l’adesione del Nuovo centrodestra e dei partiti minori, Matteo Orfini, esponente di spicco dei cosiddetti ’’giovani turchi’’, non è d’accordo: ’’Un emendamento per le preferenze non lo voto, a meno che non sia l’emendamento del mio partito. Mi attengo alle decisioni della Direzione e del gruppo, perché questo è il modo per tenere unito il Pd. Altrimenti, per questa via, il Pd si sfascia’’. Cuperlo tace su questo punto dopo le dimissioni da presidente, mentre Stefano Fassina addolcisce le sue critiche a Renzi: ’’Riconosco che ha fatto un ottimo lavoro’’.