Roma – «Una legge elettorale senza più obbligo di coalizione». È questo uno dei punti dell’accordo di maggioranza sulle riforme. L’accordo prevede anche il taglio dei parlamentari, l’indicazione del candidato premier, una soglia di sbarramento e il diritto di tribuna,la scelta dei parlamentari affidata agli elettori.
E’ quanto emerso dal vertice di maggioranza che si è concluso dopo quasi due ore a Montecitorio. Al vertice hanno partecipato i segretari del Pdl Angelino Alfano, quello del Pd Pier Luigi Bersani e quello dell’Udc Pier Ferdinando Casini a Montecitorio.
Raggiunto un accordo sulle riforme nel vertice di maggioranza. Come spiega una nota, l’accordo prevede di incardinare parallelamente la riforma della Costituzione e la legge elettorale. Viene poi anche indicata, tra l’altro, la riduzione del numero dei parlamentari.
«Al termine dell’incontro tra Pdl, Pd e Terzo Polo – si legge nella nota – si è convenuto sulla necessità di incardinare parallelamente la riforma della Costituzione e la legge elettorale. L’accordo sulla revisione della Costituzione prevede, la riduzione del numero dei parlamentari, la revisione dell’età per l’elettorato attivo e passivo, il rafforzamento dell’esecutivo e dei poteri del premier in Parlamento, l’avvio del superamento del bicameralismo perfetto. Per ciò che attiene la revisione della legge elettorale, l’intesa prevede: la restituzione ai cittadini del potere di scelta dei parlamentari, un sistema non più fondato sull’obbligo di coalizione, l’indicazione del candidato premier, una soglia di sbarramento e il diritto di tribuna».
Alla fine del vertice Pier Ferdinando Casini, Italo Bocchino e Ferdinando Adornato hanno annunciato: «Le riforme costituzionali e quella della legge elettorale partiranno in parallelo entro 15 giorni». Le riforme costituzionali saranno incardinate al Senato con un emendamento ai testi già in discussione. Per quella elettorale ci sarà un ddl: per la definizione della proposta elettorale ci saranno nuove riunioni «nelle prossime ore».
Il vertice di maggioranza era stato sollecitato ieri da Pierferdinando Casini (Udc) dopo le polemiche fra i partiti che sostengono il governo di Mario Monti in questi ultimi giorni dopo il varo della riforma sul lavoro.
Per il Pdl, insieme con il segretario Angelino Alfano, hanno partecipato anche Ignazio La Russa e Gaetano Quagliariello; per il Pd, con il segretario Pierluigi Bersani, presente anche Luciano Violante; per il Terzo Polo, oltre a Casini, anche Ferdinando Adornato e Italo Bocchino.
Bersani: «Nuovo vertice la prossima settimana»
«È stato un incontro utile. Abbiamo fissato alcuni paletti sul percorso delle riforme e sui contenuti. Noi insistiamo molto sulla legge elettorale», ha detto il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, dopo l’incontro.
E, come annunciato da Bersani, i tre leader dei partiti che sostengono il governo Monti torneranno probabilmente a vedersi la prossima settimana per un nuovo vertice sulle riforme.
Poi, ai giornalisti che gli chiedevano se l’art.18 dello Statuto dei lavoratori non sia una riforma che meritasse di essere discussa nel vertice di questo pomeriggio , il segretario dei Democratici ha detto: «Quella dell’art.18 è una riforma da correggere». Bersani ha confermato che comunque non si è trattato di questo tema. Bersani ha sottolineato che per il Pd la legge elettorale è «una priorità assoluta, ma è indispensabile anche la riduzione del numero dei parlamentari. Credo si possa andare avanti per rifinire alcuni aspetti del confronto che abbiamo avviato».
Prima dell’incontro il leader del Pd aveva risposto ai giornalisti sulle voci di possibili elezioni anticipate ad ottobre: «Non capisco – ha detto – da dove escano queste stupidaggini: certamente non da noi».
Napolitano: «Bene l’impegno della maggioranza sulle riforme»
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso il suo vivo apprezzamento per l’impegno manifestato dal Pdl, dal Pd e dal Terzo Polo a collaborare per avviare senza indugio – «incardinandole parallelamente» – un insieme di modifiche della Costituzione e la revisione della legge elettorale. Lo ha sottolineato lo stesso capo dello Stato in un incontro avuto questo pomeriggio a Palazzo del Quirinale con il presidente del Senato, Renato Schifani. Nel corso dell’incontro, Schifani ha dal canto suo prospettato concrete ipotesi di organizzazione a tal fine dei lavori del Senato.