“Con la legge elettorale in discussione ci si obbliga a cercare alleanze fra partiti con diversità inconciliabili e vi è un’infima possibilità di un governo stabile: la conquista della maggioranza assoluta”. Lo ha detto Romano Prodi, intervenendo nel dibattito sulla legge elettorale in un’intervista al Fatto Quotidiano.
Il proporzionale, inoltre, non consente di “sapere già la sera delle elezioni chi ha vinto”, slogan spesso utilizzato dal segretario del Pd Matteo Renzi.
“La campagna elettorale a Ferragosto sarebbe ridicola”, ha detto Prodi, “e le elezioni in ottobre senza l’approvazione della legge di bilancio faranno aumentare la diffidenza nei nostri confronti e, tra l’altro, renderanno molto più difficile esercitare un ruolo attivo nella strategia franco-tedesca”.
Il Professore è ritornato anche sulla questione della sua vicinanza al Pd, dopo che in una recente intervista al Corriere della Sera aveva detto di vivere in una tenda accanto al Pd:
È una tenda canadese, pratica. Si può infilare nello zaino e rimettersi in cammino per spostarsi.
E ha continuato così, bocciando l’ipotesi di un’alleanza post elettorale con Silvio Berlusconi:
Certo non ho dedicato la mia vita politica a costruire alleanze con obiettivi talmente disomogenei da diventare improduttivi.
Critiche infine a Pier Luigi Bersani “uscire dal Pd è stato un enorme errore” e a Beppe Grillo
Gli spettacoli di Grillo mi piacevano molto (…) Poi è andato per la sua strada fino alla politica. Una cosa è fare teatro, un’altra è governare.
Proprio ieri, i quattro partiti, Pd, M5s, Fi e Lega hanno raggiunto un accordo, che porta a modificare l’impianto del testo della legge elettorale in discussione in commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati, quel sistema tedesco all’italiana proposto dal relatore della legge Emanuele Fiano: non ci saranno più i capilista bloccati e le pluricandidature.