ROMA (WSI) – “Una delle cose che proporremo al Parlamento con la legge di stabilità è riportare i livelli del contante alla media europea, al livello francese, portandolo da 1000 a 3000 euro“. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in un’intervista rilasciata a Rtl: “E’ un modo per aiutare i consumi. Basta al terrore. Sono soldi tracciati”.
Ma arriva la critica di Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti di Federconsumatori e Adusbef.
“Troviamo del tutto immotivata e fuori luogo l’ipotesi di portare da 1.000 a 3.000 euro il limite per le operazioni in contanti. Al posto di andare avanti torniamo indietro. In una fase in cui le famiglie, nonostante i falsi ottimismi, continuano a non arrivare a fine mese ci chiediamo a chi possa realmente essere utile un’operazione simile. Chi possa realmente circolare con 3.000 euro in tasca. Oltre alla importantissima lotta all’evasione, fenomeno che nel nostro Paese ha raggiunto la spropositata misura di circa 181 miliardi di Euro, il limite imposto al denaro contante aveva un rilevante beneficio anche dal punto di vista della sicurezza. Non vi è davvero nessuna possibile giustificazione questo clamoroso ed insensato passo indietro sul fronte della tracciabilità, della legalità e della trasparenza”.
Interventi su Irpef e partite Iva: novità sul regime dei minimi?
Renzi ha affrontato anche altre questioni, oltre a quella del contante: “c’è un intervento serio sulle partite Iva, con un’azione sul regime dei minimi. Anche questa promessa l’abbiamo messa in cantiere”. Sul bonus da 80 euro, il premier ha assicurato: “Gli 80 euro rimangono anche l’anno prossimo, rimangono per sempre. Sono una misura acquisita”.
“Nel 2018 ci sarà un intervento sull’Irpef”, ha sottolineato il premier, ribadendo: “Da due anni stiamo riducendo le tasse, abbiamo iniziato con la misura degli 80 euro, che resterà per sempre, poi abbiamo iniziato con la riduzione dell’Irap, del costo del lavoro, che nel 2018 sarà strutturale”.
“Tutti dicevano che non avremmo fatto la riforma istituzionale e oggi ci sarà il voto finale, abbiamo fatto il Jobs act che sta creando migliaia di posti di lavoro, le cose vanno meglio prima“.
“Nella legge di stabilità metteremo delle regole per permettere di investire sul futuro”.
Di nuovo l’appello:
“Basta con il piagnisteo. Se si fanno le riforme, l’Italia riparte, le riforme le stiamo facendo, con un abbraccio ai gufi, l’Italia puo’ essere il paese guida”.
Renzi ha precisato: “Non abbiamo promesso chissà cosa, con la legge di stabilità buttiamo giù le tasse sulla casa, interveniamo sugli ammortamenti, eliminiamo Irap e l’Imu agricola, interveniamo sulla cultura, sul Terzo Settore, apriamo le cattedre universitarie”.
Caos Roma: Renzi commenta il post Marino e il Giubileo
Su Roma, dopo le dimissioni del sindaco Ignazio Marino: “A Roma si vota nel 2016: a maggio, aprile o giugno”.
“Se Marino conferma le dimissioni si vota quando prescrive la legge, nel 2016. Bisognerebbe che ci fosse un evento eccezionale per aspettare la fine del Giubileo, ad oggi non lo vedo”.
“Stiamo preparando, per evitare contraccolpi delle dimissioni della giunta comunale, una bella squadra tosta, un ‘dream team‘ per lavorare sul Giubileo a Roma“.
“Da presidente del Consiglio – continua Renzi – dico che ho fatto il sindaco e i cittadini chiedono cose concrete. Abbiamo questo bell’anno davanti che è quello del Giubileo: in molti storcono la bocca dicendo ‘andra’ male, sarà un disastro’. Questa l’abbiamo già sentita per l’Expo ed è stato un trionfo pazzesco: visti i dati della scorsa settimana porto la mia affettuosa solidarietà a quelli che sono stati in coda. Vorrei che il Giubileo fosse la stessa cosa”.
Riguardo all’intervento sulla flessibilità sulle pensioni: “sono pronto a chiuderlo nel giro di pochi mesi ma non in modo raffazzonato. Sono molto preoccupato di non fare pasticci come in passato: faremo partire con l’Inps un grande lavoro di coinvolgimento degli interessati”.